bodoni liveb 2018 - Rock, Grunge, Alternativo

liveb precedente precedente

Nelle note di questo disco si avvertono gli anni delle flanella e della musica su televisori a tubo catodico, o ancor meglio una probabile colonna sonora per un film di Kevin Smith

Fernweh è una parola tedesca che indica la nostalgia della lontananza per un luogo che sentiamo nostro, ma in cui mai abbiamo vissuto, però, perché questa parola non utilizzarla in questa occasione - adattandone il significato - per descrivere la nostalgia legata a un’epoca mai vissuta? Una sensazione particolare che tracima dai suoni di "liveb" dei ferraresi Bodoni, difatti il quartetto emiliano si definisce nella propria biografia troppo giovane per aver potuto partecipare ai live dei Nirvana, ma troppo maturo per dimenticare il dramma delle Torri Gemelle; figli di un’epoca di transizione che ha lasciato passivamente dentro di loro il marchio del grunge o di quel rock alternativo che ha infiammato gli anni ‘90.

"liveb" è il loro disco di esordio e se letto specularmente dà come risultato devil, ma attenzione, stiamo parlando di un lavoro che non ha niente di diabolico nel proprio confezionamento, niente synth esoterici o taglienti riff black metal: nelle note di questo disco si avvertono gli anni delle flanella e della musica su televisori a tubo catodico, o ancor meglio una probabile colonna sonora per un film di Kevin Smith. Se le prime impressioni rimandano subito ai Nirvana ben presto si inizia a sfumare verso le malinconiche atmosfere à la J. Mascis come in "Mark When Ready", dove il flanger fa da padrone, per poi disperdersi in una miriade di riff targati Seattle - ma anche un po’ post-grunge à la  Silverchair - a far breccia in tutti gli episodi del disco. In chiusura troviamo "Blame the needle", una sfuriata quasi hardcore che dà un’ulteriore e inaspettata sferzata di vigore a un disco già ben carico di energia.

Con il loro lavoro i Bodoni non si pongono come alfieri della nostalgia antologica a suon di cover scolastiche, ma fanno leva su un’ipotetica realtà idealizzata trasponendo sulla linea temporale quei pomeriggi infiniti e fumosi post-internet, raccogliendone perfettamente la miglior essenza.

---
La recensione liveb di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-02-08 09:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • mastro.ub95 5 anni fa Rispondi

    Gran bel disco, e live spaccano sul serio!!!