OGA MAGOGA Apollineo/Dionisiaco 2019 - Pop, Indie, Pop rock

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Un tracciato melodico che si rifà al beat sessantiano, albionico e nostrano al contempo, carico di tossine letterarie e intimismo (auto)terapeutico.

“Apollineo/Dionisiaco” rappresenta il terzo capitolo (dopo “Shambala” e “Phalena”) di un concept di quattro album imperniato sulle disavventure esistenziali di Glauco, protagonista (neanche tanto) immaginario di questa quadrilogia, che a questo giro viene immortalato nell’atto della ricerca di se stesso, in una continua sospensione tra razionalità e passione, verità e finzione, sogno e realtà (“Non so dove vado, non so cosa farò, cosa sarò, è con chi condividerò, se esisto o no”). Un progetto bifronte dove le due parti costitutive (appunto Apollineo e Dionisiaco) rimangono costantemente legate da un rapporto di corrispondenza biunivoca così che tutti i brani, attraverso le loro vicendevoli aderenze concettuali, sembrano muoversi in sincronia all’interno di uno stesso scenario pop-psichedelico retrò, carico di tossine letterarie e intimismo (auto)terapeutico.

Un disco concepito on the road sull’Appennino tosco-emiliano all’interno di un furgone/studio e nobilitato dal fattivo contributo di musicisti di paese via via reclutati durante il viaggio e fugacemente risucchiati dalla band senese all'interno del proprio iperuranio personale (si pensi al sitar dell’orientaleggiante “Gayatri Mantra”).
All’insegna di un dominante beat sessantiano - albionico e nostrano al contempo - tra i Beatles (“Euridice”, “Un giorno splendido”) e relativi surrogati all’italiana come Equipe 84 (“L’odore della notte”) e Quelli, il combo toscano non disdegna né la contemporaneità brit-pop (“Samsara Bar”) né ammiccanti movenze cremoniniane (“Un Giorno Splendido”, “Penelope”) e neppure certo cantautorato “indipendentissimo” di casa nostra (il Jocelyn Pulsar in pieno trip lisergico di “Synecdoche Pub”); il tutto, comunque, sempre all’interno di un tracciato melodico che, per quanto a tratti disorientato e ripetitivo, non abbandona mai la garbata leggerezza (“Il colore del mattino”).

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La recensione Apollineo/Dionisiaco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-27 11:14:23

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