Compilation A.N.A.L.E. Vol. 2 2018 - Etnico, Alternativo, Ambient

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È evidente che tra Livorno e Pisa c’è una scena piuttosto fertile e non tutti prima dell’uscita di queste compilation ne erano così tanto consapevoli

Un progetto interessante e controcorrente quello dell’etichetta livornese Blackash Records, che aveva già raccolto alcuni brani di artisti della scena locale ambient, noise, elettronica e industrial nella compilation “A.N.A.L.E. Vol. 1”, pubblicata a dicembre dello scorso anno, a cui ha dato un seguito con questa nuova raccolta intitolata “A.N.A.L.E. Vol. 2”.

Controcorrente sin dal titolo, che, al contrario di quello che si può (volutamente) pensare, è l’acronimo di Ambient Noise Atmospheric Livorno Ethnic, e perché, oltre al formato digitale, entrambe le compilation sono state pubblicate nel formato più controcorrente che possa esistere a ridosso degli anni 20 del terzo millennio, ovvero l’audiocassetta; ma soprattutto queste compilation sono controcorrente per il tipo di sonorità sperimentali e vertiginose che propongono.

Oltre a “controcorrente”, però, in apertura ho utilizzato anche l’aggettivo “interessante” perché questi due episodi discografici collettivi offrono uno spaccato di quella che è la scena musicale sotterranea (ma in zona ben conosciuta) tra Livorno e Pisa, dando modo anche al di fuori delle province toscane di conoscere e apprezzare artisti che dipingono quadri sonori con la maestria dei pittori e a volte addirittura scolpiscono suoni, rumori ed effetti con la perizia degli scultori.

Apparentemente senza un ordine nella tracklist, “A.N.A.L.E. Vol. 2” presenta di alcuni artisti ben due pezzi mentre di altri soltanto uno, con Massimo Ruberti a far da ponte tra le due compilation, poiché presente in entrambi i volumi.

Breve ma incisiva la prima traccia, “Stormi” di Lorenzo Saini, che sembra far da contraltare all’ultima, “Alta tensione” di anselmo, che con i suoi sei minuti e mezzo abbondanti è il pezzo più lungo del disco, nonché quello che più sembra provenire da un altro pianeta. Tra gli altri episodi rilevanti segnaliamo il volteggiante sassofono che irrompe in “Lydia for Frankie” dei Cirque D’Ess e la tenue e oscura “Mother” dei Wajad وجد.

È evidente che tra Livorno e Pisa c’è una scena piuttosto fertile e non tutti prima dell’uscita di queste compilation ne erano così tanto consapevoli.

 

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La recensione A.N.A.L.E. Vol. 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-30 17:47:05

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