fosca il primo album di fosca 2019 - Cantautoriale, Lo-Fi, Indie

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Nome tedesco testi italiani, Fosca, il dream-cantautore che viene dalle Dolomiti

Partiamo dal presupposto che questo ep è stato registrato in una stanza da letto, suppongo, con a disposizione poco più che una pianola ed un PC. La dimensione lo-fi spesso si è rivelata la compagna perfetta per quegli autori che aspirano ad una sorte di etereità sonora. Mettiamo il presupposto che la finestra di questa camera si affacciasse sulle Dolomiti, è bello immaginare la musica in simbiosi con il territorio da cui è nata, capitava con Wrongonyou ed i boschi laziali, continua ad accadere con Bon Iver in cuffia ed il suo Vermont.

L’effetto vocale nel brano d’apertura “Introduzione” mi ha subito rimandato ad "Hide and seek" di Imogen Heap ma il termine di paragone più prossimo sono sicuramente I Cani, a metà strada tra le sonorità acide ma dolci di “Theme from the cameretta” e la matura consapevolezza di “Aurora”. La differenza contenutistica sussiste in base ad una contingenza casuale ma ben rilevante, a differenza di Contessa, Erich vive ad alta quota, lontano dai luoghi comuni e dagli stereotipi, dai meccanismi di una società che, specialmente nelle grandi città, finisce inevitabilmente per condizionare la nostra vita. Le canzoni, rarefatte come l’aria che respira, ben si sposano con la dimensione “dream” del progetto.

Certo sarebbe sbagliato non parlare di Fosca come cantautore, figura per la quale ricalca tutti i crismi, ma va anche detto che il giovane musicista bellunese è stato abile nel rielaborare in una chiave nuova e del tutto inedita quest’antica tradizione.

“Il primo album di Fosca” sarebbe tecnicamente un ep, poco importa.

Una piacevole sorpresa.

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La recensione il primo album di fosca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-24 11:59:00

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