Zuth! La Cosmonautica 2019 - Rock, Indie

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Nel nuovo lp gli Züth! tengono ancora più strette le briglie dell’elettro-pop che conducono cavalli meticci nati da madre rock-wave e padre cantautorato

Giungono al secondo lavoro sulla lunga distanza i marchigiani Züth! che, rispetto al debut album “Oceano”, del 2015, con questo “La cosmonautica” tengono ancora più strette le briglie dell’elettro-pop che conducono cavalli meticci nati da madre rock-wave e padre cantautorato. La suadente voce di Irene Lazlo conduce elegantemente lungo le trame pulite e ben architettate delle canzoni, che si sviluppano su melodie aperte e orecchiabili e ritmi sempre trascinanti e dinamici.

L’assenza di gravità che fa fluttuare nello spazio cosmico queste storie quotidiane e attuali viene percorsa da un’immaginaria videocamera condotta dalla band (che oltre alla bella voce di Irene comprende le chitarre di Antonio Berdini, Gaetano Marinelli e Matteo Sanguigni, le tastiere e i synth di Alessandro Ciucani, il basso di Romina Marcelli e la batteria di Mattia Cotechini). Come registi provetti i nostri si imbattono così in personaggi diversi che hanno in comune le loro vite allo sbaraglio, metafora a sua volta del vagare liberi nello spazio senza sapere cosa succederà domani.

La riflessione sul futuro è infatti alla base dei testi di questo lavoro, che anche nelle connotazioni geografiche si apre a riferimenti globali per sottolineare come questa incertezza comprende ormai tutti, dall’Italia (tutta e non solo quella dei “giorni di Bologna” citati ne “La vita violenta”) fino a “Un’altra New York”, passando per la Francia (“Bataclan Lunapark”) e il Principato di Monaco (“La salle des étoiles”).

“La cosmonautica” ci parla con lucidità di questa vita moderna sempre sospesa “in un equilibrio instabile” ma la leggerezza della musica vuol dare speranza, perché – come spiegano gli Züth! – “nonostante tutto […] bisogna superare queste paure e affrontare il viaggio consapevoli di un futuro incerto”.

Su tutte va segnalata la splendida “L’inganno” (in collaborazione con Georgeanne Kalweit, ex cantante dei Delta V ora in giro con i suoi The Kalweit Project), proposta con gli arrangiamenti completi e, in chiusura del disco, anche in acustico.

 

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La recensione La Cosmonautica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-09 12:15:25

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