Bron y Aur Vol. 4 2005 - Strumentale, Sperimentale, Rock

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Insieme dal 1995 i quattro Bron Y Aur non hanno mai fatto mistero di guardare agli anni '70 per la propria ispirazione. Con questo mini Cd di venti minuti si prodigano in un vero e proprio tributo a quell'epoca esaltando l'hard-rock di Black Sabbath e Led Zeppelin attraverso strutture mutuate dal jazz e dal kraut rock con frequenti divagazioni psichedeliche alla Hawkwind e Grateful Dead.

Il senso dell'operazione viene subito a galla con "Superkraut" un brano che "spacca" nel senso più metallaro del termine. Si rientra (riesce?) nei canoni con "M 2424" una libera improvvisazione strumentale acida e dissonante che mostra l'intesa perfetta raggiunta dai quattro ma anche un pizzico di cerebralità tipica di certo tardo prog. "Amanita's Mood", con le sue chitarre a briglia sciolta, lo spartito arzigogolato e la struttura in libertà è l'escursione più esplicita nel campo della psichedelia selvaggia. Si chiude con due "scherzi", la cover di un vecchio blues di Sam Cooke, in cui Luca Ciffo sfoggia per la prima volta la sua voce da crooner e una simil cover dei Black Sabbath del quarto album (citato anche in copertina).

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La recensione Vol. 4 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-04-23 00:00:00

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