Pier Paolo Vettori Melalcoholic Angel 1999 - Pop

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Tredici canzoni e quarantacinque minuti di tempo per dimostrare che è possibile rendere omaggio a quarant'anni di pop in modo ironico e senza inutili timori reverenziali. L'obbiettivo che si era prefisso Pier Paolo Vettori non era dei più semplici. La scelta di affidarsi solamente a voce, chitarra e piano, lasciando le canzoni spoglie e volutamente legate all'atmosfera casalinga in cui sono nate, si rivela perfettamente funzionale allo scopo. E' sufficiente ascoltare le prime battute della splendida "Two Lovers", per rendersi conto delle capacità artigianali del Nostro: immaginiamo che Elvis Costello, ascoltandola, pretenda di rifarla, magari dando un colpo di telefono a Burt Bacharach. Oppure il tributo a Robert Wyatt, il quale ricambia la cortesia disegnando la copertina di "Melalcoholic Angel": "Robert+Alfie"recupera struggenti accordi e cori in falsetto presi da chissà quale piega nascosta di "Moon in June". Parlavamo dell'ironia: come qualsiasi disco pop che si rispetti, le malinconie d'amore fanno la loro parte, ma alleggerite da episodi lievi e surreali, come Veronica, unico pezzo in italiano, power pop ridotto all'osso, oppure "Satanette", impietoso ritratto di fidanzata ("All your dishes/ smell like fishes/ and your room is in a mess/but i love you only/I am sorry to confess"). Tra gli altri gioielli della raccolta, brillano ancora il quadretto country-folk di "Factory River", scritta per Margo Timmins dei Cowboy Junkies, e l'omaggio all'indie pop statunitense: "Anywhere"( i primi R.E.M. non sono poi così lontani), che già conoscevamo in una fragorosa cover dei Perturbazione, e la disperazione nirvaniana di "I want a girl". Non ce la sentiamo di consigliare "Melalcoholic Angel" a qualcuno in particolare: diciamo che chi ritiene che il pop sia più un modo di vedere le cose che un genere mercantile, una linea immaginaria che collega tempi e momenti diversi, ha la precedenza. Gli altri sappiano che qui c'è tutto quello che vorremmo sempre trovare negli album e spesso è tremendamente assente: la passione. Per contatti: beware@tin.it.

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La recensione Melalcoholic Angel di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-11-28 00:00:00

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