Eva Wrengaw Awe 2005 - Progressive

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I bolognesi Ewa Wrengaw dichiarano coraggiosamente influenze di King Crimson, Pink Floyd, Einsturzende Neubaten. Coraggiosamente perché dei tre gruppi citati in questo demo non c'è nemmeno l'ombra. Coraggiosamente gli Eva Wrengaw dichiarano anche che il loro genere sarebbe un mix tra psichedelia, progressive, wave, e avanguardia. Coraggiosamente perché dei quatto citati qui c'è solo il progressive, in una versione molto vicina al metal, e il termine avanguardia è un po' patetico: ragazzi, siamo nel 2006!!! Fare prog metal e definirsi avanguardia è come comporre musica colta nello stile di Beethoven e definirsi avanguardia. Dai!

Stando ai fatti, e consigliando agli Eva Wrengaw una maggiore cura nella scelta dei termini e delle influenze per il futuro, c'è da dire che il prog metal presente in "Awe" è particolarmente datato. Non essendo tra i pochi appassionati del genere rimasti, devo dire che questo disco è di una noia mortale. Le tematiche pseudosataniste (molto pseudo, poco sataniste), sadomaso e filonecrofile, cantate da una voce demoniaca che a tratti scivola nel growlin', hanno fatto stra-abbondantemente il loro tempo. I brani, in particolare la lunga suite "In Dark", sono fatti di inutili complicazioni armoniche e ritmiche (va un po' meglio con "Mechanical M"). Inutili perché non ci raccontano nulla del mondo d'oggi. Inutili perché il loro valore sta solo nel piacere fisico di chi suona. Piacere di eseguire scale complesse, intricati cambi di tempo, eccetera. Così, gli Eva Wrengaw sono anche dei bravi musicisti, ma quello che esibiscono è solo il loro agonismo. Per cantare il male del mondo questa paccottiglia satanprog non serve più: ascoltatevi i Tv on the radio, piuttosto.

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La recensione Awe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-07-04 00:00:00

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