Max Gazzè Max Gazze' 2000 - Pop, Alternativo

Max Gazze' precedente precedente

Penso di non scrivere falsità se affermo che replicare un disco come quello de “La favola di Adamo ed Eva” sia veramente opera ardua, non perché la verve del nostro romano preferito sia venuto meno, ma per il semplice fatto che quel disco ha saputo coniugare perfettamente successo di pubblico e massima riuscita artistica. Ciò senza contare gli spettacoli live del musicista, esperienze all’insegna del divertimento di ogni pubblico incontrato.

Così dopo due anni e la parentesi divertente di “Una musica può fare”, Gazze’ si ripresenta a Sanremo e pubblica il suo terzo album ufficiale, seguendo quei solchi già tracciati nel precedente cd. Concentra in meno di un’ora 11 episodi più l’immancabile ghost-track, e riesce a convincere anche i più scettici, o almeno coloro che non riescono ad ascoltarlo perché a volte troppo ‘pop’, a volte troppo ‘rock’.

E’ forse questo il difetto classico che caratterizza la musica dell’artista, o perlomeno è il giudizio che emerge fra gli ascoltatori meno attenti, non riuscendo così a cogliere l’originalità di quei suoni tipici dell’artista, emulo in parte del Battiato di qualche lustro fa.

Anche stavolta l’apertura ha il tiro (e il ritmo) della title-track del penultimo disco, ma si chiama “Poeta minore” e non è difficile pensare che possa cadere su questo pezzo la scelta del prossimo singolo, anche se in lizza ci sarebbero altre 3/4 tracce. Per quanto riguarda invece la canzone apripista, nulla da aggiungere, se non che pensare a “Il timido ubriaco” come uno dei pochi brani godibili di Sanremo, con un ritornello arrangiato splendidamente con gli archi.

L’aspetto più caratteristico di questo baffuto personaggio è la grande versatilità nell’usare una gamma sempre più ampia di effetti e loop vari, incastrandoli con i classici strumenti della musica pop(olare). Ecco perciò perle elettro-acustiche intitolate “Se piove”, “Del tutto personale”, “L’uomo più furbo” e “Preferisco così”, esempi perfetti di musica tanto leggera quanto di qualità.

In fondo tutte le tracce battono gli stessi solchi che Gazze’ ha già saputo segnare brillantemente, dimostrando di essere veramente un’artista completo, quasi a raccogliere nel modo migliore l’eredità dei cantautori italiani, anche se i solchi di cui sopra non sono perfettamente coincidenti. Ma il personale augurio è di sapere che l’artista romano possa rappresentare, insieme agli amici Tiromancino e Daniele Silvestri. quel nuovo corso che provi a svecchiare la musica italiana da eredità ancora troppo pesanti e, ancor di più, sopravvalutate.

---
La recensione Max Gazze' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-03-28 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia