Prozac+ 3 2000 - Rock, Punk, Pop

3 precedente precedente

1998--->2000: riecco qui i Prozac+ dopo 2 anni.

Si intitola "3"... così, semplicementre tre. Come tre è il numero di album stampati e come tre è il numero dei componenti della band.

Dunque: cosa è cambiato? Poco. C'è sicuramente una maggiore maturità nello stile compositivo, stile basato soprattutto sulla formula personale e ben testata del gruppo, con la quale il precedente disco ha totalizzato 160 mila copie vendute. Non ci sono quindi grossi cambiamenti: a voi dire se ciò sia un bene o un male.

Così le novità più evidenti stanno in qualche piccola trovata, inserita qua e là negli arrangiamenti: come il battito di mani di "Cagna", gli archi del singolo "Angelo" e qualche linea melodica meno monotòna rispetto al precedente lavoro. La formula comunque è perfetta, i 13 pezzi contenuti sono tutti carichi e tirati in pieno stile antidepressivo Prozac+, un po' più pop che punk.

Anche i testi non si scostano molto dal precedente lavoro e alcune immagini evocate due anni fa in "Acido Acida" sono ancora presenti, sta volta senza però essere il tema predominante: c'è una sorta di elogio del comportamento cinico ed egoista, e c'è anche una volontà autolesionista, nel senso di autodistruggersi. A dimostrazione di ciò riporto due versi che sono esempi più chiari di cento parole: "mi sento bene solo se, mi faccio male" (da "Stonata") e "ti scarico se mi va, se non mi servi più" (da "Cagna")...

Ma sarebbe riduttivo dire che le parole si fermano qui, perchè se stiamo attenti (e neanche troppo) ci si accorge che c'è qualche altro brano interessante: "Candido nero", giocata sui contrasti bianco-nero e vero-falso, l'allegr-ossessiva "Vorrei", cantata da Gian Maria e che mi ricorda moltisismo alcune immagini di "Betty tossica", e infine una cover di "Boys don't cry" dei Cure.

Il disco, inoltre, verrà prodotto anche in inglese e distribuito all'estero: manovra, questa, dettata dalla EMI, che spera di riottenere lo stesso successo italiano oltre confine. Sinceramente mi auguro che un eventuale successo in terra straniera del terzetto di Pordenone apra la strada ad altri artisti in modo da ampliare il nostro mercatucolo... se non per tutti almeno per qualche gruppo meritevole.

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La recensione 3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-03-29 00:00:00

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