.close. An Introspection 2006 - Psichedelia, Indie, Elettronica

An Introspection precedente precedente

Si era appena parlato di Mindseye, ed ecco già un altro dischetto, il quarto solo nel 2006. Niente di male, anzi! Quest’uomo è davvero bravo e ha del talento. Questo “An Introspection” prosegue sui binari consueti: tanto amore per il revival psichedelico inglese dei primi anni 90, per la pazza Madchester e i primi timidi deliranti passi della scena shoegazer. Chitarre acustiche, cori celestiali, melodie orecchiabilissime e mai banali, una tensione all’infinito e all’unione di Cielo e Terra tenendo i piedi ben puntati in solidi groove che a volte strizzano l’occhio alla house primi 90 e protendendo braccia e sguardi verso interminati spazi.

Qualche nome per chi ha goduto di quella eccezionale stagione: qui ci sono i Ride di "Leave Them All Behind", i Chapterhouse di “Bloodmusic”, i Telescopes di “Flying” ed “Everso”. Ma messer Marco Da Rold non vive fuori dal tempo: qua e là affiorano atmosfere proprie di Air, Komeda, Studiodavoli. Lungi dall’essere un nostalgico fuori tempo massimo, Mindseye pare anticipare il prossimo revival. Per un semplice motivo: i suoi pezzi non sono stanche rimasticature del passato, ma freschi e vivi piccoli gioielli, talvolta più veri dell’originale. Grande qualità e un nome da tener d’occhio.

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La recensione An Introspection di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-02-08 00:00:00

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