The Hormonauts Spanish Homelette 2008 - Elettronica, Rockabilly

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Quarto disco in quasi dieci anni per gli Hormonauts e imprevedibile "svolta electrobilly" per il trio scozzese-emiliano: il dj londinese Kenny Diesel programma basi asciutte che si muovono tra elettronica minimale, dub e drum'n'bass su cui il gruppo srotola con tocco leggero accenni country, punk e blues.

Il rischio di scivolare su una bella buccia di banana pretenziosa era tangibile: fortunamente la sperimentazione riesce, grazie ad arrangiamenti semplici e a piacevoli sfumature di colore che ben bilanciano le "due anime" del disco. L'album scorre così smaliziato e divertente, tra marcette per fisarmonica, strumentali dal piglio surf e trascinanti electro-western. Fantasia e ironia poi vanno spesso a bracetto in casa Hormonauts, così il vocione di Andy tra un beat e l'altro fa il verso al tono epico di Johnny Cash (la filastocca nonsense "Back Again"), racconta di amanti avventurosi e donne insoddisfatte (la spassosa "Porno Stuntman") oppure descrive angosciosi viaggi in bus tra Londra e Glasgow ("Silver Line").

Ma, soprattutto, colpiscono tre brani: la lunatica "Insomniax", la poderosa scossa "This Train" e l'appeal eighties pop di "Just A Little Bit" (queste ultime nel finale, un caso?) in cui esce allo scoperto un mood più pensoso del tutto spiazzante. Forse questo album non è l'inizio di una nuova avventura (anzi, se vogliamo è un chiaro e ancor più ricercato omaggio alle radici del rock, da sempre alla base dell'immaginario musicale del trio), ma queste tre canzoni a mio parere sono sicuramente tra le più riuscite dell'intera storia della band (proprio perchè hanno un sapore più introverso e personale, non essendo necessarimente puro entertainment di genere).

Infine, simpatica l'idea di pubblicare l'album tramite un lettore mp3 a forma di cassetta (utilizzabile in qualsiasi autoradio): non c'era modo un modo migliore per coniugare spirito retrò e contemporaneità elettronica. A voi (per interderci, i fan del gruppo non rimarranno delusi; invece qualche suo detrattore inamovibile stavolta potrebbe ricredersi).

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La recensione Spanish Homelette di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-06-20 00:00:00

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