Tasso Alcolico Tasso Alcolico 2008 - Punk

Tasso Alcolico precedente precedente

Non saranno certo degli innovatori i Tasso Alcolico, la loro personale variazione sullo ska punk in fondo ha radici ben salde. E non sarà certo questo loro esordio omonimo a scalare le classifiche ed accendere la miccia di un nuovo 1994. Però la lunga gavetta (formati nel 2001) è valsa loro un risultato di tutto rispetto.

Sin dai primi ascolti, complice una degna produzione, il disco fa bella mostra di sé, con brani ben scritti e confezionati. Il sound è vario e prende a prestito elementi da generi affini (emo, rock’n’roll, folk, reggae) mettendoli invariabilmente al servizio di melodie cariche e festaiole (“Un salto nel vuoto”, “Colori”). I testi oscillano tra la sfera personale e quella politica, restando sul generico e vago in entrambi gli ambiti, come scuola emo insegna. Qualche puntata nell’inglese (la bella “Anymore”), ma per lo più si resta in territorio italiano.

Manca ancora la hit, e forse i brani dovrebbero risultare più immediati, magari anche a spese degli orpelli. Ma dopo più ascolti tutto diventa più famigliare ed immediato, i difetti si smussano e le canzoni iniziano a far presa. Nel complesso un disco solido, una base di partenza invidiabile per la propria discografia. Speriamo crescano ancora, le potenzialità ci sono tutte, sai mai ne vengano fuori come un nome che si farà ricordare.

---
La recensione Tasso Alcolico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-09-15 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia