Lilies on Mars Lilies on Mars 2008 - Sperimentale, Indie

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Il mercato discografico è saturo, non è una novità. E' difficile per le nuove proposte emergere nel mucchio selvaggio di cloni e gruppetti insipidi che soffocano la discografia attuale. La sperimentazione è tra le poche armi rimaste per chi vuole dare una sferzata di colore agli ormai grigi scaffali di negozi di dischi, una qualità che può diventare un riflettore importante. Molti si cuciono addosso l'aggettivo "sperimentale" ma a pochissimi calza a pennello. Lilies on Mars, nome che richiama volontariamente la nascita di forme di vita vegetale provenienti da un luogo inesplorato, descrive la voglia di immaginazione e la necessità di continuare a sognare. Un sound non consueto, un progetto tutto al femminile di Lisa Dply Masia e Marina Cristofalo, due italo/aliene (a loro piace definirsi così) trasferitesi a Londra, che contaminano le passate esperienze con la scena underground tipica della capitale inglese. Svelate al grande pubblico grazie alla collaborazione con Franco Battiato nell'album "Il vuoto", hanno avuto la fortuna di partecipare all'omonimo tour del Maestro e di apparire nel suo film "Niente è come sembra".

Chitarre distorte e composizioni istintive sono il tappeto sul quale viene costruita la struttura dell'intero disco, arrangiato, prodotto e mixato dalle due eclettiche musiciste. L'open track "Maori Legend" è affidata alla voce dell'attrice Donatella Finocchiaro che, in un breve monologo tratto da "Teoria della canzone" di Manlio Sgalambro, descrive l"impasto" usato da Dio per creare la canzone. Subito siamo catapultati all'interno di un mondo fantasioso, leggero, quasi impalpabile, come le voci delle due artiste. Scivolando tra una traccia e l'altra incontriamo paesaggi da fiaba che si materializzano in sospiri e versi gentili, come nella psichedelica "My liver hurts". Somigliante al canto di una sirena, "Honourable horrible friend" sforna grida lontane, a tratti violente e isteriche, che ipnotizzano. "Hey, What's Wrong? Wake up!" è probabilmente la traccia più terrena, con un giro di basso che ci avvolge, in quella che sembra una ninna nanna.

Le LoM hanno dato vita ad un lavoro fuori da ogni schema e che al primo ascolto può risultare difficile, un album che ci ricorda le vie infinite della musica e l'importanza della continua ricerca.

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La recensione Lilies on Mars di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-11-27 00:00:00

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