Vieni a ballare in Puglia

(La Puglia - Foto da intenet)

Se giri per la Puglia, magari in un minibus, incroci monumenti e natura e se sei fortunato anche irriproducibili statue naturali tipo Albano. Come nel video di Caparezza. La Puglia è "ti porto sempre nel cuore quando vado via. E subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te". Dalle interviste a Sud Sound System, Boom Da Bash e Fido Guido si capisce facilmente che l'abbronzatura non è il solo motivo per cui la Puglia straborda di gente all'estate. Esiste una scena pazzesca che non la fermi se chiudi gli ombrelloni e torni nel tuo ufficio a subire violenze psico-musicali.



Se non hai soldi per far vacanza all'estero allora al novantanove percento ti alleghi alla massa di italiani che ingrassa la Puglia ad Agosto come la birra fa col sottopancia. L'estate in Puglia per la maggior parte è giù giù. In Salento. Regione dai confini invisibili all'interno della regione dagli sbarramenti mentali. La Puglia ha i colori della bandiera giamaicana da anni. Ma da tanti anni eh. Molti se ne accorgono dal 2000 in su. E va bene. Il turismo 'musicale' italico dell'estate è in Puglia. Da una parte la costa di Gallipoli dove comincia ad approcciare un certo business tech-house o electro-rave, al centro c'è la Melpignano della Notte della Taranta e dall'altra l'inconfondibile tridente Torre dell'Orso, San Foca, Otranto. Poi ovviamente mille altri posti. Casalabate, dove si narra abbia preso casa il dj reggae numero uno al mondo Rodigan. La Poesia, scogliera da cui è fondamentale tuffarsi. Storie e radici. Il Salento è bellissimo. E' profondità sentimentale e romanticismo in orizzontale. Qui si è sviluppata una scena che non ha paragoni nel resto del paese in nessun altra tipologia di musica. Il Salento è un virus. E la nu generation ne è totalmente colpita. Soundbwoyz molto potenti, singjay agguerriti, dancehall o festival che sembra il Sumfest (il più importante festival estivo giamaicano, NdR) e nuove produzioni indipendenti.

(I Boom Da Bash)

Nell'estate 2008 la produzione salentina che ha vinto è sicuramente "Uno" dei Boom Da Bash: "Senz'altro il Salento diventa ogni anno una meta estiva sempre più acclamata. Vuoi per l'incredibile numero di eventi musicali di cui si dispone settimanalmente, vuoi per la caratura di questi eventi, quest'estate ospiteremo Elephant Man, Beenie Man, Alborosie, Michael Rose, Shaggy, i fan della reggae music della penisola continuano a strapopolare le nostre yard estive, contribuendo a mantenere alto il titolo di Salento come jamaica italiana". Cari miei lettori incuriositi, sapete cos'è l'orgoglio territoriale? Angelo dei Boom Da Bash sottolinea: "Il fatto che si parli della nostra Puglia non solo come terra di disoccupazione, mafia e dislivello sociale ma anche come fonte inesauribile di musica, cultura, radicazione e fucina di nuovi e giovani talenti ci riempie di gioia. E ci terrei che si facesse attenzione sul fatto che adesso parlo di Puglia e non solo di Salento, questo perchè anche al di fuori dei confini geografici la reggae music è altrettanto prolifica e attiva, con artisti del calibro di Fido Guido, un big big artist tarantino che da anni porta il nome della nostra madre terra in giro per lo stivale e oltre". Un suono giamaicano in una regione mediterranea: "se mi chiedi se ci sentiamo più influenzati dai Sud sound system o piu' dai Morgan Heritage in Boom da bash ti rispondo che c'e' un pizzico di entrambi".

(I Sud Sound System)

I boss ovviamente restano loro. Nandu Popu, Don Rico e Terron Fabio. I Sud Sound System. "La musica ti fa uscire da casa, ti fa stare insieme a tanta gente, magari pensi di essere un precario da solo poi ti ritrovi insieme a tanta gente hai la forza di reagire, arriverà dal basso il cambiamento" dice l'anima roots dei Sud Sound System, che aggiunge: "il problema è che oggi il povero si vergogna di essere povero". A proposito di salento Terron Fabio sottolinea: "siamo contenti che il Salento sia riconosciuto in tutta l'Europa, perché l'estate tutta la gente del reggae è lì". Quando è la poesia che fa la musica succede che le storie apparentemente più insignificanti diventano fondamentali: "la storia di Sartana è una storia vera, è stato il primo musicista che ho conosciuto, un suonatore di strada" – parlando del protagonista di Sartna, title-track dal loro ultimo disco - "La moglie lo abbandonò e lui decise di vivere in strada, dormiva nella sua macchina e suonava, a Casalabate, e poi dei fasci una notte bruciarono la macchina". Per diventare Alborosie bisogna per forza trasferirsi in Giamaica? "Per lui ha funzionato così. Mica per tutti" interviene Nandu e Don Rico aggiunge: "Molta gente in Italia pure pensa che per essere un dj bravo devi venire nel Salento a fare le selezioni in estate, dipende dalle palle che c'hai perché se stai a Vigevano e fai delle serate che spaccano sei bravo comunque". I Sud Sound System hanno una storia gigante per la musica italiana non necessariamente mainstream, ma la loro missione resta sempre la stessa: "La nostra missione è di portare il dialetto e le nostre storie fuori e di confrontarle con quelle di chi vive a Londra o ad Amsterdam e ovunque". La parola regionalismo potrebbe non significare molto, eppure qualcuno in diversi contesti ipotizza mire separatiste, ma i Sud Sound System precisano che: "Noi non crediamo più nel salentino, o nel giamaicano. E' universale. Siamo essere umani, tu non puoi dire sono di Altamura e sto a Milano, nel tuo Dna non si capisce cosa cazzo c'è. Sarai africano, asiatico, ..come noi".

La nuova scena salentina? "Adesso i ragazzetti a 17 anni si fanno le dancehall da soli, sono super informati, scaricano musica da internet. Il Salento è un fermento unico". Nuovi nomi forti? "Ghetto Eden, Lu Mulinu, Sandrinu e Strunizzu, Hot Fire,..". Molti parlano di Lu Marra? "Lu Marra secondo me deve farsi un poco di analisi" – dice Nandu Popu – "spara troppe cazzate, è uno di quelli che vogliono sembrare giamaicani e si dimenticano che devono dire qualcosa di importante, perché se stai su un palco e tieni un microfono non puoi dire stronzate, c'è già troppa gente che dice troppe stronzate". E se vi piacciono le definizioni conclusive Don Rico può fare al caso vostro: "Il Salento ha il calore".

(Fido Guido)

Un po' più su, a Taranto, vive un altro personaggio importante per la scena pugliese, l'uomo del pesce in levare, Fido Guido: "in Puglia c'è un grosso fermento per quanto riguarda il reggae, credo che oltre al fatto dell'uso del dialetto la componente che lo rende così radicato siano i temi che vengono messi in campo. Cioè la miscela reggae, dialetto e contenuti spesso su questioni sociali e politiche, fanno si che la gente, del sud in genere, si ritrovi nei testi.. come nella mia città: tutti accusano i disagi di questa terra e il fatto che qualcuno metta in musica la rivendicazione di diritti fondamentali come il lavoro, il rispetto dell'ambiente fa si che si crei una grossa partecipazione specialmente ai concerti". Cosa c'è al Sud che dal Nord non si riesce a vedere? "Probabilmente la differenza tra nord e sud non esiste, solo che qui ci sono molte contraddizioni in più, si stà peggio per certi versi, per altri meglio ed ecco che si canta di come sia bella questa terra ma di come sia sofferente perchè arida e sfruttata, di conseguenza i testi di un ragazzo o di una ragazza della puglia non possono che parlare di ciò che hanno di fronte. Questo lo hanno insegnato prima di tutti i Sud Sound System, una cosa che si chiama radicazione, fondamentale per chi fa questa musica, io lo faccio nella mia città, senza quest'ultimo ingrediente la ricetta non sarebbe completa". Con Fido Guido il discorso di presentazione del tacco d'Italia, si chiude così: "il Salento e la Puglia sono diventati agli occhi degli amanti del reggae di tutta Europa tappe fondamentali da visitare, proprio per la densità di eventi, artisti, sound. Credo che servirebbe però la presenza di figure fondamentali come produttori, manager, distributori, tutto ciò che serve per fare le cose con continuità e professionalità. Qui spesso ci si ritrova a far tutto da soli!".

Sud Sound System, Boom Da Bash e Fido Guido sono tre importanti tune-makers pugliesi. Il resto è la regione delle contraddizioni, come tutte le regioni forse, che tanto adesso ci si federalizza e chissà cosa succede. La Puglia è Nichi Vendola da un lato e musica-musica-musica dall'altro. E non sempre i lati sulla stessa base coincidono. Per questo non ci capisci un cazzo. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. Ti rimane il cuore in mano. Che balla in spiaggia. Fino alle otto di mattina. E orientativamente questo può bastarvi per prenotare le prossime vacanze estive, no?



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L'articolo Vieni a ballare in Puglia di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2008-09-04 00:00:00

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