Nicola Lombardo - Albero


DESCRIZIONE
Forse la mia sciarpa non scalda abbastanza
o il cappio attorno al cuore è troppo stretto,
ma il cielo stamattina ha la pelle di pesca,
sono io che non riesco a sfiorarla.
Questa mutazione è una scala di grigi
che mi stringe lo stomaco,
e vorrei chiamarti da una città portuale e dirti che c'è vento, e che ti penso.
Questo sentimento mi abita la testa
dall'alba alle carezze di Morfeo.

Chissà se rinascerò,
come un fiore a primavera
clorofilla nelle vene
o tornerò ad essere un albero,
con l'autunno tra le foglie,
e il sole che mi da serenità.

Magari questi mostri sono solo brutti sogni,
ho mangiato troppa polvere per cena.
Le mie radici amare erano un segnale,
di questi squarci nella mia corteccia.
Ed ora assorbo l'acqua di un fiume congelato,
pian piano ogni tramonto mi consuma.
E vorrei chiamarti, ma qui non c'è campo
e forse troppo vento, e ripenso
a questo sentimento, che mi abita la testa,
dall'alba alle carezze di Morfeo.

Chissà se rinascerò,
come un fiore a primavera
clorofilla nelle vene
o tornerò ad essere un albero,
con l'autunno tra le foglie,
e il sole che mi da serenità.

E piove, piove, piove, piove
piove piove piove piove,
vorrei filtrasse luce,
e invece piove, piove, piove, piove,
piove.

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L'articolo Nicola Lombardo - Albero di Nicola Lombardo è apparso su Rockit.it il 2020-10-09 18:04:05

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