Claudio Rocchetti The Carpenter 2009 - Noise

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Super coproduzione per l'album definitivo del mastermind italico - ma di stanza a Berlino - del noise Claudio Rocchetti che sulla targa, in questa uscita, porta stampati i nomi di Wallace, Boring Machines, Holidays e Presto!?. Quanto di meglio insomma. Se con Olyvetty, In Zaire e 3/4 Has Been Eliminated, il nostro ripercorre enciclopedicamente ogni deriva rumorosa, eterea e intrinsecamente free da qui fino alla preistoria, con il suo progetto solista crea una summa di tutto ciò, aprendo spazi che nell'insieme venivano talvolta solo fiocamente illuminati. L'elettroacustica spinta ai margini da violenze domestiche su hardware vari irrompe gloriosa in ambientazioni dal sapore isolazionista ma variopinto, estasianti nella loro potenza aliena e mai doma. Un percorso ad occhi chiusi nella valle del sottosuolo, in compagnia di Nessuno. E se la manipolazione sonora da sola regala perle da custodire gelosamente, accompagnata dagli strumenti di Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, devo dirlo?) e Stefano Pilia (Massimo Volume) si innalza a celestiale (non) melodia, in un incontro di tre cavalieri erranti in sella ai loro Re Nero ultraterreni. La voce di Margareth Kammerer, poi, fa da pioggia gelata sotto le coperte, acuendo l'aspetto di romantico classicismo crepuscolare ("Mendelssohn" è il titolo di una delle composizioni, ed il cerchio si chiude) che lascia sbalorditi. E sbalorditivo è l'incontro con il post rock di certi passaggi, scarni, ridotti all'osso, ma in grado di nutrire un genere morto e sepolto con linfa vitale di intensità sublime. Un disco da non lasciarsi scappare per nulla al mondo, in Italia, e non solo, una delle migliori uscite del 2009 appena terminato.

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La recensione The Carpenter di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-01-13 00:00:00

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