Mandara Bisanzio 2001 - Psichedelia, Etnico, Elettronica

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Il progetto Mandara vede coinvolti quattro musicisti calabresi (Edoardo, Gennaro De Rosa, Nino Rizzuti e Alessandro Castriota Skanderberg) provenienti da diverse esperienze musicali che si sono raccolti intorno al filone della ricerca popolare delle tradizioni musicali della Calabria. Dedicato alla cultura Bizantina, "Bisanzio" raccoglie sei brani che si sviluppano essenzialmente sulla ricerca ritmica, che viene impreziosita dalle sonorità mediterranee. Aperto da uno strumentale che oltre a dare il titolo al cd lancia umori mediorientali tessuti su di una ritmica serrata, si sviluppa su diversi temi più ("U' Surdat") o meno ("Sybaris") legati alla tradizione popolare. Mentre il primo riprende la tradizione dei cantastorie, il secondo si sviluppa su tematiche musicali più "leggere" e potrebbe riservare piacevoli sorprese se sostenuto da un adeguato airplay radiofonico. "KR-MI" racconta le storie comuni a molti emigranti della fascia ionica che hanno percorso l'Italia a bordo di questo treno che evoca speranze di vita migliore. Il ritmo sostenuto si inquadra nel classico filone combat folk incentrato su di un serrato dialogo che alterna dialetto e lingua italiana. Il successivo "U' Scalun E' Ri Cummar" rievoca atmosfere trance dove la ritmica dub viene sostenuta da un crescente elettronico che tradisce alcune influenze tedesche degli anni settanta, non disdegnando di mettere in evidenza gli strumenti acustici sempre e comunque predominanti. Il cd è chiuso da "Mandarava" un brano che allarga ancor di più i confini musicali del quartetto, andando a lambire i territori della musica orientale. In definitiva un disco che viaggia lungo i territori di una musica etnica che pur partendo dalla terra d'origine si spinge lontano alla ricerca di affinità culturali.

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La recensione Bisanzio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-06-12 00:00:00

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