Dead Man Watching Dead Man is coming to town 2010 - Folk, Slow-core, Alt-country

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Ogni musicista è un cercatore d'oro: seduto in riva al torrentucolo dietro casa col setaccio in mano esegue meccanici movimenti avanti e indietro per ricavare dalla poltiglia melmosa vivide pagliuzze luccicanti di melodia. Possono passare giorni, mesi, anni prima che il filtraggio d'un solo metro d'anima porti a qualche significativo ritrovamento che, una volta analizzato, diventa punto di congiunzione tra la sensazione ed il suo derivante suono. Possibile che un così innocuo lavoro interiore si trasformi in capo d'accusa e addirittura diventi causa di una condanna a morte? Eppure John Mario sta camminando verso la forca ora, manette ai polsi sì, ma con la testa alta e lo sguardo presente. "Dead man walking!" è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo, questa volta però l'uomo morto non chiude gli occhi, imbraccia la sua chitarra e prorompe in note d'orgoglio.

Il nome di questo progetto musicale è appunto Dead Man Watching, John Mario Vallenari ne è il principale creatore e per fortuna sua non sta per morire. I Dead Man Watching sono alla loro seconda pubblicazione, dopo l'omonimo esordio del 2007 in cui avevano dato in pasto agli ascoltatori sei tracce penetranti e misurate, ispirate alla scena californiana di chiaro stampo folk acustico/elettrico anni 90, tornano con le stesse vibrazioni slow a dividersi tra malinconie da stanza in penombra ed aperture su campi infiniti di spighe mature. Soli di armonica ("Everything Everyone"), sostegni d'hammond ("Les mood") ed impulsi di moog come pioggia sottile ("One Day Left") convivono perfettamente con gli arpeggi e le pennate azzurre di chitarra come bottino dopo una lunga e paziente setacciatura dell'esprimere sè stessi. Chissà cosa direbbero Dylan e Neil Young se ascoltassero questo dsico. Magari lo brucerebbero nel camino in preda ai fumi dell'alcol, ma che importa? I Dead Man Watching confermano di sapersi muovere come esperti cercatori di quell'oro che non è così semplice da ascoltare in Italia oggi. La testa di John Mario è salva ancora una volta.

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La recensione Dead Man is coming to town di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-24 00:00:00

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