efram Cloni Inutili - Lp 2010 - Rock, Noise, Alternativo

Cloni Inutili - Lp precedente precedente

Chi non ha mai sognato di creare una leggenda come "Nevermind" dei Nirvana? E' stato il sogno nel cassetto della maggior parte degli adolescenti degli anni '90: suonare quelle melodie grunge crude e grezze, imperfette tecnicamente ma assolutamente inconfondibili ed irreplicabili. E' stato il sogno della maggior parte di noi nostalgici gracchiare al microfono frasi sconclusionate con lo stesso tono di voce di Kurt Cobain. E' stato il sogno della maggior parte di noi vestire camicie di flanella da boscaiolo anche con 40 gradi all'ombra e sentirsi figo. C'è chi ha rinunciato a questo sogno, e c'è chi ha perseverato ed ha fatto di quei suoni di Seattle la propria fonte di ispirazione.

Gli Efram sono tra quelli che hanno perseverato. Il risultato è un album di buona qualità, ottima registrazione, ottima sinergia tra gli strumenti, suoni molto belli e forse un po' troppo. Così tanto da pensare di averli già sentiti. Già, il problema è che questi suoni sono il frutto di quel sogno grunge così a lungo rincorso. Purtroppo ispirarsi ad un genere così forte e riconoscibile porta un giorno a dover fare i conti con il passato; "Sistemi", "Blu", "Ieri", "Se mai (Sara)" e "Un quadro antico con gli stessi colori" hanno questo filo conduttore, facendo un po' calare l'attenzione di chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Fortunatamente "Cloni inutili" non è unicamente un omaggio al grunge, l'album rende giustizia a quell'alternative rock che da un po' di tempo sembra abbandonato nel dimenticatoio (particolare attenzione merita "Descrivimi un giorno"). E fa fare bella figura anche a un gruppo come gli Efram, ottimi musicisti che in futuro dovranno dimostrare di non essere dei cloni.

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La recensione Cloni Inutili - Lp di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-24 00:00:00

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