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Quindici tracce che oscillano fra il punk, hard-core e l'elettronica. Voci in primo piano, riff hard-core, reminiscenze che vanno dai Tool ai Punkreas ai Pink Floyd. I Said, gruppo modenese arrivato al terzo album, incidono brani che si perdono fra diversi stili. Si passa da momenti ironico-cinici come "cerco Dio suono il citofono, signora c'è Gesù", a parti marcatamente elettroniche e accattivanti: l'"Intro" che apre il disco, ad esempio, o "Computer Dance".

Peccato per alcuni dei testi che scadono spesso nella banalità, se non altro per quanto riguarda la forma. Disagio giovanile, religione e molte altre le tematiche: tutte affrontate con leggerezza, accarezzate da quel tipico piglio melodico che scade spesso nel pop all'italiana. Peccato, dicevo, perché i Said con questo album omonimo dimostrano di saper anche costruire scenari sonori degni di nota, con debiti spesso espliciti verso i loro gruppi preferiti e momenti decisamente più originali quando a condurre i giochi è l'elettronica. Un album a dir poco altalenante, con buoni spunti ma anche tanta confusione di idee.

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La recensione Said di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-18 00:00:00

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