Tao Demo 2001 - Rock, Pop

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Già dalla copertina del disco inizio ad avere qualche perplessità: foto dell’autore ‘colto di sorpresa’ in momento di crisi esistenzial-sentimental-malinconica, da fotoromanzo, mentre sul retro è sfoggiato in rosso fuoco su campo bianco l’indirizzo e-mail del suo fans club…
Lascio da parte ogni possibile pregiudizio nei confronti di queste non positive avvisaglie e mi lancio nell’ascolto delle quattro tracce dell’omonimo lavoro di Tao e mentre parte “Ma che donna sei” leggo le note introduttive, scoprendo che quello che sto ascoltando è scritto e interpretato completamente dall’autore stesso, personaggio con alle spalle alcune esperienze televisive e come chitarrista nell’album d’esordio di Naftalina.

Torno al disco e già dal primo ascolto balza spaventosamente alle orecchie la matrice commercial-pop di questo lavoro: fra il Nek più rockettaro e i LunaPop. Nulla da eccepire dunque, anche perché se inquadrato in questo stile il disco di Tao ha veramente poco da invidiare alle produzioni più celeberrime prima citate: suoni ben ideati ed incelofanati già ‘pronti all’uso’, arrangiamenti ruffiani come guarnizione, testi ideali per teen-ager innamorate, ritornelli subliminali che probabilmente stasera mi scoprirò a canticchiare sotto la doccia…
Insomma un buon prodotto, ottimo direi, soprattutto considerando che è tutta farina del suo sacco. Un buon prodotto da ipermercato… da consumismo musicale.

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La recensione Demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-10-21 00:00:00

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