Brat Brat 1999 - Rock

Brat precedente precedente

Carino. Questo album ha tutti gli ingredienti per esserlo. Compresi i limiti.

Arriva a toccare le coste del "bello", senza riuscire però ad invaderle.

Quello dei cinque "marmocchi" toscani, come spiega il dizionario alla voce "brat", è un pop-rock ruvido, coagulato. Che viaggia ai quaranta in quinta. La voce , tendenzialmente piatta, sia appoggia al miscuglio sonoro, discretamente amalgamato, creando atmosfere untuose.

Si avanza con fatica, ed è più facile fare un passo indietro che uno avanti.

Si guarda in faccia la rasseganzione, forse.

C'è amarezza.

E la mattina è dura riuscire ad espandere i polmoni.

Ma si può sempre prendere la macchina e raggiungere il mare, accompagnati dai punti fermi della vita, il sole caldo e l'aria che irrompe dai finestrini.

Ed è proprio ciò che accade nel video di "20891", pezzo in apertura, nonchè primo singolo estratto. Senza dubbio il più coinvolgente dell'album.

"...c'è qualcosa di te che mi basta già...", quello che non vorremmo accadesse mai ma siamo subito portati a canticchiarlo, forse per esorcizzare.

Dal tocco leggero è "Rumore", il punto melodicomalinconico più intenso nell'album, in salsa Radiohead direi.

Ma sono forse più gli Stone Roses e gli Oasis che vengono in mente fermandosi ad osservare il solo approccio strumentale.

E arrivano allora, "Godimi", "Due meduse", "Sara non è più la stessa", "Callipigia", che però mancano di qualcosa che si cerca di colmare con ritornelli un po' troppo ripetitivi.

Sinceramente, preferisco brani come "Dinamo brat" e "Improduttivo", che esalano concretamente lo stile Brat ed intonare anch'io convinta ".....fammi sfogare l'istinto cinico....voglio evitare l'ovvietà dei gesti alcolici..." o "...produce chi consuma, chi è morto e chi consuma, consuma chi produce......non c'è niente che faccia per me...".

Chiude l'album, il dodicesimo pezzo, "La ragazza dai capelli blu", altra melodic-track dal finale psichedelico...."...nel suono, nel blu, più dentro, più fuori...".

E poi?

Forse salteremo ancora in macchina...

---
La recensione Brat di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-01-18 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia