Uaripat Antipodi 2011 - Rock, Folk, Etnico

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Sarebbe bello se per il prossimo lavoro, la band scegliesse una strada più caratteristica, più sentita. Più vera.

La prima cosa che si nota dell’album “Antipodi” è la cover dicotomica, con una signorina per metà indiana e per metà occidentale. Per cui, quando ascolto la traccia in apertura, “Storia di un’amante”, immagino lei come protagonista: la canzone, costruita su un ritmo tribale che si mescola bruscamente ad una base elettronica ed ad una chitarra elettrica, parla infatti di una ragazza che ama un uomo che ha già una relazione. Purtroppo anche il testo non scorre, si inceppa a tratti, quasi incespica negli arrangiamenti poco armonici.

Con la traccia successiva razionalizzo però cosa non mi convince delle liriche: gli Uaripat dicono cose semplici (non brutte, né banali: semplici) in maniera complessa. Sono imbottiti di similitudini molto più del necessario, non lasciano uno spiraglio di fiducia all’intuizione di chi ascolta, spiegano troppo insomma. Per fortuna ogni tanto lo schema salta: "Amuri Amuri" mi riporta sul pelo dell’acqua a prendere una boccata d’aria; c’è dell’autenticità in questo brano, tanto da sembrare una involontaria radiografia della natura della band: la musica dal/del mondo. Il timbro vocale di Davide Garufi, di per se già molto bello, in questo pezzo si schiude in tutta la sua dolcezza e anche la difficile convivenza tra elettrico e tribale trova una sua omogeneità, un’armonia piacevolissima dal retrogusto estivo.

“Privacy” ripropone invece il problema delle tracce iniziali: metriche forzate e davvero troppi elementi che quasi disturbano l’ascolto. Il disco si chiude con “Contrabbando”, in cui si coglie una velata polemica sociale che rimane sondata in maniera abbastanza superficiale.

In sostanza, tutta l'opera mi sembra offuscata da quel perfezionismo - un po’ esibizionista - che peggiora le cose, segando le gambe allo stile. Sarebbe bello se per il prossimo lavoro, questi ragazzi siciliani scegliessero una strada più caratteristica, più vera, evitando tanti di quei passaggi didascalici che appesantiscono l'ascolto.

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La recensione Antipodi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-18 00:00:00

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