Adam Frei Empty music industry 2011 - Pop rock

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Pop contro l'industria della music pop

Gli stereotipi dello showbiz applicato alla musica mettono insieme un quadro grigio, dove le immagini patinate appassiscono presto e il ruolo del pubblico che ascolta è quello di manichini che si muovono automaticamente a ritmo. “Empty Music Industry” è un debutto che arriva dopo 12 anni di concerti, sudore e sala prove. Gli Adam Frei condannano Il vuoto che indebolisce l’industria musicale attraverso testi di denuncia corrosiva, accompagnati da una ricerca musicale che crea un suono orecchiabile con leggere sfumature dark.

La tensione che si accumula nell’ascoltare le liriche cantate in inglese non si riflette però nell'accompagnamento musicale e anche ascoltando tutto il disco si fatica a trovare una vera esplosione, un momento di puro coinvolgimento. Il gruppo è un quartetto di ottimi musicisti, ma i suoni convergono tutti verso un’atmosfera che non pervade, si mantiene piatta e anche quando si mischiano i colori quello che ne esce è un’immagine già vista e dimenticabile facilmente. Forse anche il cantato in inglese rende i pezzi anonimi, le parole non arrivano, forti, a toccare le corde giuste.

Sarebbe preferibile la scelta di cantare nella nostra lingua, anche se questa ipotesi potrebbe fare scadere tutto in qualcosa di simile allo stesso pop da classifica che spopola in radio e che è oggetto della critica nel disco.

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La recensione Empty music industry di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-09-14 00:00:00

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