I Beati Paoli s.t. 1999 - Sperimentale, Folk, Elettronica

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Dalla bellissima città di Palermo arrivano Alessandro Mancuso e i Beati Paoli, una band dedita ad una specie di musica pop etnica, da cantautore, che usa il dialetto e gli strumenti siciliani, ma anche quelli tipici, passando così dalle solite chitarra, basso, batteria, al sax, al flauto, all'armonica... Anche l'elettronica è ben vista e spunta di tanto in tanto nei suoni più spinti dei sintetizzatori e in qualche campione.

Tra i 10 brani del cd-demo il primo ("Cuntu di lu capu di tonni" cioè "canto del capo dei tonni") m'ha letteralmente stregato, anche se mi rendo conto di essere un ascoltatore privilegiato, in quanto sono vent'anni che vado in vacanza in un'isoletta dove ancora si pratica l'antica pesca del tonno: la storia è quella di un branco di tonni che finisce nelle reti della tonnara... la vicenda è narrata con gli occhi del capo branco, che inizialmente crede di fregare i pescatori e di evitare le reti, ma che poi s'accorge di essere finito nella fatidica camera della morte dove si svolge la mattanza. Il capo branco dunque trascina con sè, per errore, tutti gli altri tonni e morente, a fine canzone, si dispera. Storia triste narrata in un crescendo di pathos e di energia non indifferente, azzeccato e bello anche l'assolo delle tastiere. Il secondo brano ("Stidda d'estati") è un particolarissimo mix di sapori, dove la maranzana (meglio nota nel resto d'Italia come scacciapensieri) duetta con l'armonica a bocca, su una ritmica che sembra accennare alla jungle. Bella e dolce, "Cuntu di Rosa", racconta la storia di un seme di rosa che resta nella terra, e non nasce mai, è una delicata storiella, raccontata su un leggero arpeggio di chitarra.

"Sciroccu" ricorda lo stile degli Enigma. "Siamo aria" ci rammenta che l'uomo è ben piccola cosa e che "potremmo anche essere microparticelle appartenenti al buco del culo di chissà quale animale".

L'unica cosa che manca è forse un collante generale che unisca bene tutte le idee, sì, perche' ce ne sono tante, ma spesso sono troppe e il prodotto è troppo variegato... forse una produzione più attenta potrebbe indirizzare e concentrare meglio i vostri sforzi.

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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-01-22 00:00:00

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