Un disco di pop rock che non svetta per originalità e strizza l'occhio alle radio commerciali
Un album pop rock di stampo mainstream, sospeso tra il wanna be Subsonica e un cuore di panna alla Velvet. Vengono da Bergamo, zona dei Verdena, che pure qua e là lasciano qualche impronta. Sono cinque e, a parte l'impianto un po' da boy band, presentano 11 canzoni non brutte, ma debolucce. Tutto ben suonato, patinato e radiofonico, ma mai fulminante o originale. La base è quel rock anni '90, zero grunge e un filo di elettronica. Chiaro che se cantassero in inglese e venissero da Birmingham sarebbe tutto diverso. Forse. Ad ogni modo, per conquistarsi un pubblico dal palato un po' più raffinato avrebbero bisogno di una produzione più illuminata e idee più coraggiose.
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La recensione Aprile di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-15 00:00:00
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