Action Dead Mouse 2012 - Emo

Disco della settimana ä precedente precedente

Un disco post-hardcore dedicato a Berlino

Il suono è tagliente, freddo come una lama che accarezza il collo o come la neve che penetra i vestiti e sfiora la pelle. Pulsazioni ossessive, parole (poche) scagliate come pietre per dipingere un atto d’amore verso Berlino, doloroso e bruciante come una ferita aperta che non si rimarginerà facilmente.

Gli ADM suonano con passione da anni muovendosi tra i fantasmi del post-hardcore e scrivono colonne sonore di sogni lucidi che assomigliano a incubi ad occhi aperti. Al centro di tutto le istantanee emotive di un’estate berlinese. Sensazioni diverse si mischano ai suoni aspri e si legano alle immagini dei luoghi di una città che nella memoria rimane ancora divisa. I testi scarni e dirompenti si appoggiano a parti strumentali di rabbia e rara melodia che costruiscono un paesaggio più che un muro sonoro. Un mese vissuto e sentito, una raccolta di ricordi, una memoria che diventa viva attraverso suggestioni sonore.

L’iniziale “Eschaton in Kleistpark” concentra in pochi minuti attimi di delirio in crescendo e non si discosta troppo dalle buone soluzioni adottate dal gruppo già in passato. Ma questa volta gli ADM curano molto anche momenti strumentali che si allontanano parecchio dai territori del post-rock più classico. Il pattern iniziale di “Smells Like Lenny Chruščёv” è inebriante e quando comincia ad essere ossessivo viene spazzato via da momenti di tensione completamente diversa: talvolta la sensazione è di ascoltare una versione schizofrenica di alcune canzoni dei Liars o dei Mars Volta. Poi le liriche, a volte irronpono in primo piano con domande esistenziali gettate nella nebbia, "we've built a future on good intentions, and what we got now? Just Good Intentions".

Nel complesso ogni canzone contiene anime molto diverse tra loro ma ascoltando tutto il disco si ha la sensazione di perdersi in qualcosa di omogeneo e compatto. La malinconia pervade ogni singolo attimo, il sentimento si trasforma in ritmo ossessivo ed esplode in una confusione controllata e bellissima. Il colore è un grigio (in tutte le sue sfumature) che non arriva mai a essere nero, la sensazione è quella del freddo che si infila nel respiro e non dà tregua.

La neve continua a cadere incessantemente fuori dalla finestra. Senza preavviso i palazzoni grigi potrebbero abbattersi l’uno contro l’altro; la neve continua a cadere, l’atmosfera si colora di un silenzio inquietante.

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La recensione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-14 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • TommyGavin 11 anni fa Rispondi

    ottimo! ottimo! bel lavoro! Smells Like Lenny Chruščёv è un pezzo della madonna!

  • actiondeadmouse 11 anni fa Rispondi

    actiondeadmouse.bandcamp.com
    E te lo puoi pure scarrigà.
    Anche l'altro.