Tiromancino In continuo movimento 2002 - Trip-Hop, Pop, Elettronica

Primascelta! In continuo movimento precedente precedente

Dopo il successo de “La descrizione di un attimo” - su queste pagine recensito quasi alla stregua di un ‘Primascelta’ in tempi non sospetti e prima ancora che radio e tv lo rivestissero di un potenziale commerciale che per il primo anno gli negarono - era forte la sensazione che Federico Zampaglione tentasse di 'bissare', sfruttando la scia del precedente campione di vendite. Sensazione dettata anche dal fatto che, all’apice del successo, l’entità Tiromancino avesse perso pezzi fino a quel momento importanti e che avevano decretato, con il loro apporto, l’evoluzione di una formula musicale per troppo tempo rimasta incompresa.

E invece, l’unico dei membri originali rimasto a difendere la ragione sociale del gruppo, dimostra a pubblico e critica di saper cogliere alla perfezione quello che oggi sono (e devono essere) i Tiromancino. Ne viene perciò fuori un’istantanea composta da 11 fotogrammi che, messi in sequenza, lasciano senza fiato, anche all’ennesimo, ripetuto, ascolto. “In continuo movimento” si candida infatti a diventare uno degli album più influenti e pesanti nella storia della musica italiana, perché trova il punto esatto di convergenza tra pop e elettronica, sublimandolo in una veste tanto inedita quanto già classica. Non solo: quest’opera non teme confronti con i manufatti realizzati fuori dai confini nazionali, tanto è equilibrato il ‘crossover’ tra parole nella lingua di Dante e la musica stessa.

Sorprende, in tutto questo, la capacità del team di produzione (affianco al lavoro di scrittura di Zampaglione crediamo sia da sottolineare l’apporto fondamentale di Luigi Pulcinelli e Andrea Pesce, la coppia che ha provveduto alle ‘rifiniture’ elettroniche) di coniugare la forma-canzone tanto ai beat quanto ai vari sample, generando un campionario di suoni e sensazioni che personalmente ritengo indimenticabili. Un po’ come dire che, una volta tanto, nessuna delle 11 tracce possa considerarsi un riempitivo, ma ognuna con un suo significato ben preciso, dove nulla è lasciato al caso.

Così, alle ballate che presto diventeranno pietre miliari (“Come l’aria”, “Giorni migliori”, la struggente “Per me è importante” e “Sarebbe incredibile”), si contrappongono episodi più sperimentali (“Tutto intorno a noi”, “Polvere”, “Il progresso da lontano”, “Le onde” e “Strumentale”) che non fatichiamo a definire già storici per la loro intrinseca bellezza. In mezzo ai due estremi, brani più easy (“E’ necessario”, il momento più tirato dell’opera, e “Nessuna certezza”, quest’ultima con Meg dei 99 Posse e Elisa alle voci) che non intaccano il livello medio delle composizioni ma, se possibile, testimoniano la versatilità del progetto.

Quindi, se avverrà come ci auguriamo, che la Virgin e i Tiromancino decideranno di provare la carte del mercato estero, siamo convintissimi che “In continuo movimento” riuscirà a bissare i risultati che nella penisola ha già ottenuto dopo solo un mese dall’uscita. Le potenzialità ci sono tutte, basta solo trovare le chiavi giuste. In bocca al lupo.

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La recensione In continuo movimento di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-11-03 00:00:00

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