Albionics Natante Volante 2013 - Rock, Demenziale, Alternativo

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Rock demenziale tirato via, un disco che presenta più pregi che difetti. Rimandato

Quattro ragazzi che, dopo un disco in inglese dalle canzoni - cito testualmente dalla loro bio - “vagamente alternative”, si cimentano in un nuovo lavoro, stavolta in italiano.

La bilancia pende male, causa la schiacciante presenza di difetti rispetto ai pregi: il titolo decisamente non azzeccato (“Natante volante” suona davvero male ragazzi), la produzione troppo lo-fi e trasandata, i back vocals spesso irritanti (“Perché tu sei per me”), gli elementi confusionali che non seguono un filo logico (“Punti di vista”), gli strumenti che sembrano non amalgamarsi mai fra di loro (“Ovunque andrò”, dove la batteria iniziale pare non vada a tempo con i fiati, scandendo dei ritmi tutti suoi). Certo, ci sono anche episodi che strappano un sorriso, come la open track “Un fonico”, che si beffa dei tecnici del suono che ignorano le band durante il check, o “Pendolare”, con la voce dell’odiosissimo signore di Trenitalia che annuncia un ritardo di 666 minuti del treno per Milano Cadorna, o ancora “La vera storia”, con il suo ritornello alla “Fra’ Martino Campanaro”. Ma finisce qui.

C’è da dire che il genere (se così si può definire) rock-demenziale copre una fetta di mercato trasversale e deve esser ben fatto per poter soddisfare davvero l’ascoltatore, altrimenti si rischia di combinare pasticci e fare le cose troppo approssimativamente. Voglio porre una domanda a gli Albionics: questi brani sono pronti ad uscire dalla vostra cameretta? Io penso di no, ma mai mollare, piuttosto rimboccarsi le maniche e cercare di nuotare nel mare insidioso della musica, sfruttando le proprie capacità al meglio ed impegnandosi di più. 

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La recensione Natante Volante di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-12 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • albionics 10 anni fa Rispondi

    Yeah, grazie per gli spunti, lo prendiamo come uno stimolo per migliorare (peggiorare non si può =)
    Purtroppo la produzione lo-fi non è stata una scelta "artistica" ma una conseguenza delle ristrettezze economiche ;-)
    Comunque grazie per la recensione, ci impegneremo di più con il prossimo album e speriamo di produrre un risultato migliore!
    Alla prossima
    Guido