Testaintasca Maledizione! 2014 - Pop

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Un disco vivace, popolare, genuino, politico e pop: cosa potevamo chiedere di meglio?

Capita di leggere spesso commenti di quanti si lamentano del fatto che le voci della nostra generazione, musicalmente parlando, non fanno altro che parlare di se stesse: amore, amicizia, vita - tutti macro temi rispettabili ma che troppo spesso finiscono per diventare l’ennesima scusa per guardarsi l’ombelico (e come dargli torto?).

Ecco, se dovessi consigliare un disco in cui la vita si riflette in maniera molto profonda e limpida, oltrepassando le proprie camerette per scendere in strada, al lavoro, dal giornalaio e in piazza, io farei partire le canzoni di "Maledizione": vitali, veraci, spontanee e giovani, questi pezzi sanno essere irriverenti senza essere volgari o offensivi, riescono a esprimere una rabbia sana e mai fine a se stessa che finisce molto spesso per trovare da sé le risposte ai problemi del “vivere male” che tanto ben conosciamo.

Intendiamoci: l'esordio del gruppo romano è un disco leggerissimo e divertente (parente della spensieratezza giovanile dei primi lavori dei Tre Allegri Ragazzi Morti e dell’irruenza di quelli dei Zen Circus), ma che tra il rock‘n'roll più genuino e il pop più appiccicoso riesce a trovare anche un modo spontaneo di parlare di lavoro, società, politica, rabbia, disillusione e speranza.
La cosa bella è che ai Testaintasca riesce farlo senza essere stucchevoli o sguaiati, ma mantenendo una certa trasparenza pop (che abbraccia i Kinks, gli Strokes, un Celentano giovane) e che in fin dei conti è la loro vera caratteristica, la cosa che li fa spiccare tra dozzine di altre band italiane.

È vero, a volte la voce è un po’ troppo indisciplinata (come in Grazie al cielo) ma d’altro canto sa essere anche estremamente particolare, di grande carattere ed espressività—e accompagna canzoni che potrebbero essere quasi tutti potenziali singoli. Cosa che, aggiunta alle considerazioni di cui sopra, vuol dire che queste canzoni potrebbero essere quasi tutte potenziali inni. 

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La recensione Maledizione! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-21 00:00:00

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