Shine [Lazio] demo 2002 2003 - Rock, Alternativo, Hard Rock

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Il packaging in bustina di cartone bianchissima, minimale, elegante, fa ben sperare. Le note biografiche stampate all'interno dell'aletta, quelle che solito stanno su un foglio a4 provvidenzialmente separabile dal cd (diversamente da questo caso), cancellano da subito ogni speranza.

"Con il passare del tempo e delle prove il gruppo acquista fiducia in se stesso...", "l'attività live continua copiosa (copiosa!) anche nel 2002...", "i nostri sono da poco rientrati in studio...", etc.

Stampati sulla confezione del cd.

Sulla costosa confezione bianchissima minimale elegante.

...

No.

Non importa.

Quello che fa testo è solo la musica.

Certo.

E allora, ancora una volta, si parte assurdamente disposti a gettare energie per questo sito che ogni tanto cambia colori perchè sì dai sì via un altro giro che rockit merita ancora tempo ed energie e avanti con un'altra infinita pila di demo raccattati al M.E.I. del 2007 e il desolante livello medio e continuare a raccontarsi che ogni tanto davvero qualcosa di bello c'è e va bene buttare angoli altrimenti liberi e pronti per altro e bruciarsi orecchie e voglia e ancora.

Va bene così.

E ci si prova a mettere il cd nel lettore, a prescidere dalla voce impresentabile, a non lasciarsi andare subito alla fila sterminata di tentativi di copia che qualcuno con ascolti anche elementari potrebbe trovare ed elencarvi, a resistere più di un attimo alle oscenità prodotte da malcelate pulsioni mainstream realizzate in maniera indecente, a superare un cantato in inglese semplicemente imbarazzante, a limitare gli insulti scomposti che reclamano (legittimo) spazio, a cullare lo sconforto per evitare che il suo sussulto nel sonno diventi veglia irrecuperabile.

Magari mi sono sbagliato e il demo è splendido, il nuovo Bob Dylan etc.

In caso, scusate.

Davvero.

Ma gli Shine suonano (mi sembra che suonino) come... come... non so, il nome mettetelo voi, suonano proprio come quelli, forse, ma proprio male, proprio inutili, proprio sgradevoli, e basta io voglio solo arrivare in fondo al sesto (sesto...) ascolto sindacale di questa roba e archiviare per sempre cdr e note stampa e packaging bianco (e minimale ed elegante, certo...)

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La recensione demo 2002 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-04-11 00:00:00

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