Miraspinosa E-motion 2003 - Trip-Hop, Pop, Elettronica

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“Del tempo cosa ci resta, se non si dà ciò che si ha da dare? Perché non chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dalla propria necessità? […] Non servono calcoli o progetti perché alla fine nasce solo ciò che vibra di sentimenti, ciò che reclama di vivere perché esiste. Suoni e parole, così poco, eppure tanto da riempire un vuoto” (novembre 1996).

Con queste parole Mirka Valente presentava, sulle pagine de “Il Maciste” (bollettino di informazione del Consorzio Produttori Indipendenti), “Aghàr piàr milegha” il debutto dei Miraspinosa. Oggi, però, sette anni dopo svariati avvenimenti (l’interesse da parte di critica e pubblico, la brusca uscita dal C.P.I., il tour di supporto a Sinead O’ Connor, la lunga ‘meditazione’ che ha portato alla realizzazione di “Duel”), le suddette affermazioni ci sembrano ancora attualissime ed incarnano alla perfezione le urgenze espressive che hanno spinto Mirka e Filippo (l’altra faccia della band) a tornare in pista dando vita ad un nuovo, bellissimo disco.

L’album in questione si intitola “E-motion”, un lavoro avvolgente e passionale nelle cui arterie scorrono suoni sintetici e suggestioni vocali che fanno pulsare di appassionante intensità il cuore dipinto sulla copertina. Le dieci tracce proposte sono dei caleidoscopi emotivi nella cui luce convivono inquietudine e serenità, emotività e tecnologia, dolcezza e aggressività e tra le cui architetture sonore si fa largo la splendida e sensuale voce di Mirka che riesce a dimostrare che anche l’elettronica più pura può avere un’anima. Canzoni come “Silk”, “Funny trip”, “Coming down” e “Not afraid” (brano inserito in una compilation prodotta dalla label tedesca Doxa Records) sono delle gocce di pioggia che scivolano lievemente sulla pelle lavando dolori e sofferenze
Per concludere ci sentiamo di affermare che “E-motion” sia un disco raffinato e penetrante che proietta i Miraspinosa (trasposizione poetica di meta difficile) nell’Olimpo delle più originali realtà musicali autoctone, tra quelle band che cercano di palesare che anche in Italia possono sbocciare fiori variegati e non omologabili.

Non resta che… “chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dalle proprie necessità…”

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La recensione E-motion di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-04-28 00:00:00

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