Link Quartet Hotel Constellation 2014 - Rock, Funk, R&B

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Un ambizioso concept fantascientifico in cui i veterani dell'hammond funk Link Quartet uniscono le forze con la scozzese Miss Modus

Tornano i Link Quartet, veterani dell'hammond funk riconosciuti non solo in Italia ma anche all'estero (tant'è che questo disco, come il precedente, esce per l'inglese Hammond Beat Records). In questo caso, la band emiliana viene affiancata da Miss Modus, validissima soul singer scozzese, per un progetto piuttosto ambizioso: una specie di concept album, di ambientazione fantascientifica (con tanto di copertina alla Capitan Harlock) e zeppo di riferimenti alla cultura pop, che diventano a loro volta personaggi della storia.

Introdotti così dalla voce narrante di Ian Single, i nove pezzi di "Hotel Constellation" scorrono alternati ad altrettanti spoken in cui si dipana la vicenda, e ai quali si può qui e là rimproverare l'eccessiva lunghezza (il primo e l'ultimo, soprattutto: gli altri in realtà durano sempre meno di un minuto). Ma è un fatto di poco conto, perché i pezzi veri e propri sono veramente di altissima qualità, soul e funk mescolati al punto giusto, con Miss Modus a tenere banco da una parte e dall'altra Paolo "Apollo" Negri (che non sarebbe esagerato definire il miglior hammondista italiano) a svisare sulle tastiere, tra scale jazzeggianti memori del miglior Brian Auger ("Stop calling", "Love safari") e groove di ascendenza hendrixiana ("Barbarella").

Con qui e là qualche tocco più "spaziale", proprio al confine col prog ("Tears don't fall", i synth di "Supernova"), a connotare ovviamente l'ambientazione di "Hotel Constellation", e ad arricchire a livello sonoro brani soul che già da soli filano come dei treni: tra le impetuose "Supernova" e "Hotel Constellation" e il sensuale crescendo di "Silhouette", è davvero difficile scegliere il pezzo migliore. Per non parlare degli assoli di hammond di Negri, che riescono a farsi concorrenza tra loro per tutta la durata del disco. Insomma, gli appassionati di funk, soul e hammond beat non potranno essere delusi da "Hotel Constellation": e se anche a qualcuno servisse un po' di pazienza per arrivare in fondo a qualche spoken, niente paura, verrà ampiamente ricompensata.

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La recensione Hotel Constellation di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-11 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • faustiko 10 anni fa Rispondi

    Sempre un passo avanti loro.