4 fiori per Zoe Normalmente scompaiono 2002 - Cantautoriale, Psichedelia, Pop

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Il soave suono degli archi, una voce sussurrata-psichedelica ed una batteria secca ci introducono nel lavoro d’esordio dei 4fioriperzoe, band bolognese che per la Sciopero Records pubblica “Normalmente scompaiono”. Dentro ci troviamo un po’ di tutto, secondo le diverse influenze dei quattro musicisti che compongono il gruppo emiliano: il rock, la canzone d’autore, la melodia classica, le visioni psichedeliche, il drum‘n’bass, cenni di hip-hop e di dance-soft. Troviamo alcune assonanze soprattutto con i La Crus, gli ultimi Marlene Kuntz, il Daniele Silvestri del pre-“UnòDuè”, ma anche reminescenze internazionali quali Jeff Buckley ed i Sonic Youth più morbidi. Fondamentali sono i testi, che i 4fioriperzoe lasciano correre con spirito fanciullesco, con naturalezza; nella solitudine si coglie il momento propizio per riflettere sulle disillusioni e sulle speranze, sulle verità che in fondo si rivelano effimere e sulla falsità di essere diversi per forza, per non essere un peso per le persone che ci circondano. Si parla anche di amore, con le dichiarazioni esplicite e non, con le riflessioni sul sentimento più intenso che ci sia, sui pensieri, le contraddizioni, le storie che iniziano e terminano, le rinunce e gli addii. Si attraversano gli avvenimenti, cercando di evocare il ricordo anziché dimenticarlo, perché dimenticare vuol dire non aver mai vissuto. Le tematiche si chiudono infine con un intimo dialogo con una stella, un dialogo interpretabile a piacere, ma che riassume il concetto del sogno e della sofferenza, proprio come l’uso comune che vuole che si esprima un desiderio mentre una stella cade. Laddove va a morire la stella, nascono i nostri sogni.

E i 4fioriperzoe non ci stanno: tutto il lavoro è permeato sulla malinconia, sulla riflessione, sulle meditazioni: tanti piccoli racconti in stile cantautorale, che hanno come colonna sonora musiche affascinanti e piene. Elettrico, acustico, elettronico e classico si fondono in equilibrio con una voce delicatamente penetrante, calda e sussurrata. Pur essendo un lavoro d’esordio, diversi sono gli ospiti di riguardo: dall’immancabile Paolo Enrico Archetti Maestri, anima e ‘guida’ della Sciopero Records, all’ex Scisma Paolo Benvengnù, passando per il percussionista tedesco Dieter Gostisha (allievo di Trilok Gurtu). Dal vivo i ragazzi sono da vedere, nel vero senso della parola, con la loro musica ‘visionaria’, i loro testi che descrivono le ‘visioni’ della mente e del cuore, e le immagini vere e proprie che accompagnano le performances della band bolognese. E dire che “Normalmente scompaiono” è l’opera prima di questo combo emiliano…difficile crederlo dopo aver ascoltato attentamente il lavoro.

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La recensione Normalmente scompaiono di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-05 00:00:00

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