Kate Vinciperdi 2003 - Rock, Pop, Indie

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Sembra di scivolare a piedi nudi su un parquet appena lucidato. Questo la sensazione che accompagna gli ascolti ripetuti di "Vinciperdi", graziosa autoproduzione scaligera da mettere decisamente tra le cose buone.

Levigata e raffinata, la musica dei Kate sfugge come una foglia al vento, lasciandosi inseguire alla ricerca di soffici gemme cantautorali, cesellate all'interno di una calibrata struttura poprock. Un piglio creativo che rivela una grazia compositiva fuori dal comune, pur peccando in continuità durante l'arco di dieci brani non sempre all'altezza di una ispirazione che a tratti entusiasma, ma che talvolta si disperde su se stessa vanificando le buone idee.

L'ambientazione sonora si poggia su lunghe distese chitarristiche, mai troppo scorbutiche o invadenti, che non disdegnano aperture sincopate, spesso cadenzate da un battito leggero. Garbate e delicate anche nelle movenze più nervose, le carezze strumentali dei Kate controllano un istinto compositivo tendente alla ripetizione melodica in atmosfere quasi sussurrate, pur lasciando trapelare un'indole assai ruvida che apparentemente mal sopporta gli eccessi di dolcezza.

Strizzando l'occhio all'indie pop americano (il nome Pavement è buono per ogni occasione) i Kate riescono a ritagliarsi un proprio spazio ricorrendo all'uso della parola italiana, soffermandosi sui vocaboli con un atteggiamento enfatico e teatrale. Canzoni eleganti che, partendo dal pop, non disdegnano di lambire un country-rock alternativo che in talune espressioni ricorda i Gomez.

Nonostante i limiti endogeni dell'autoproduzione, questo "Vinciperdi" rivela un lavoro intelligente e scrupoloso nella costruzione degli arrangiamenti, con un certo eclettismo anche nella scelta delle soluzioni stilistiche, svelando una formazione con il raro dono di farsi riascoltare. Se riuscissero ad articolare in maniera più accattivante il loro gusto melodico, costruendo ritornelli maggiormente orecchiabili, probabilmente la loro musica si trasformerebbe in un serbatoio di potenziali hit.

Forse ancora incompiuti e con molta strada da percorrere, ma gia estremamente interessanti. Non resta che dargli fiducia, il resto spetta a loro.

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La recensione Vinciperdi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-06-09 00:00:00

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