Alberto Motta & Claudio Sala 1 2003 - Cantautoriale, Sperimentale, Rock

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Dunque diciamo subito che Alberto Motta, co-autore di questo cd, oltre a suonare scrive anche per le colonne di Rockit. Così chi vorrà polemizzare sarà libero di farlo sul forum, gentilmente messo a disposizione per malignità di ogni tipo. E visto tutto il casino che si è scatenato a proposito del disco dei Babalot, mi piacerebbe stroncare di brutto questo disco, così, tanto per dimostrare che nessuno di noi ha pregiudizi di sorta e siamo un po’ tutti quanti liberi di scrivere quello che vogliamo. Purtroppo non posso farlo, per il semplice fatto che questo disco non se lo merita.

Alberto Motta e Claudio Sala si cimentano con la chitarra acustica in una sorta di cantautorato che si perde nei meandri degli anni settanta e che, pur non mostrando particolari innovazioni sul genere, sfugge nondimeno a precisi riferimenti stilistici. I primi due brani sono molto vicini al grunge acustico - con le inflessioni vocali di “Tra Francesco e Dio” che ricordano a tratti lo stile di Manuel Agnelli degli Afterhours. In “Scarafaggi” viene invece da pensare ai Nirvana, ma solo per quel che riguarda la composizione, visto che sullo sfondo giacciono una serie di rumorismi di sapore elettronico che discostano il brano dalla consuetudine.

Il ritorno alla canzone non preclude infatti forme più elaborate, come dimostra “The ingenius”, canzone che gira attorno a un rapido arpeggio, ma è talmente infarcito di effetti elettronici e scale di basso da far pensare più alla tradizione progressiva che a quella cantautorale. Il disco si chiude tuttavia in sordina, con gli ultimi due brani strumentali incapaci di suscitare particolari emozioni apparendo a tratti addirittura lavori di studio.

In ogni caso questo cd autoprodotto (uscito in serie limitata di cento copie, andate esaurite in breve termine) preannuncia un nuovo album in uscita a settembre che ci piace pensare una prova convincente di rinnovamento della canzone italiana attraverso l’utilizzo attento di inflessioni folk, country ed elettroniche.

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La recensione 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-03 00:00:00

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