Gli Putridissimi / Panzanellas Comete 2014 - Punk, Psichedelia, Jazz

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Le “Comete” dei due gruppi indicano la via in quei fraseggi maleducati di jazz contorto che non lasciano appigli

Sull’asse Bari-Firenze, da qualche parte in un’Italia alternativa e dissonante rispetto agli standard, Gli Putridissimi e i Panzanellas incrociano i suoni e tirano fuori uno split che agita, scuote e colpisce. Le “Comete” dei due gruppi indicano la via in quei fraseggi maleducati di jazz contorto che non lasciano appigli. È una caduta libera di arrangiamenti privi di confini eppure densi e ipnotici come un vortice lento di cattivi pensieri che buca il centro del cervello, proprio dove fa più male.

La rotta la dettano per primi Gli Putridissimi: nome cacofonico e scioglilingua per una band che ha un’idea piuttosto rumorosa del jazzcore. “Distanze ragguardevoli” è un poliziottesco scuro e minaccioso: l’assassino sta per compiere qualcosa di terribile e il gruppo è lì che registra tutto con fare complice e altrettanto colpevole. “Spazio più che infinito” è space rock imbastardito di kraut e freejazz, una roba di psichedelia estrema decisamente ben fatta.

I Panzanellas hanno forse meno narrazioni da offrire e più approcci terra-terra. Ci senti i Vandermark 5, ci senti pochi riverberi e molta improvvisazione, ci senti un’intransigenza maggiormente accentuata. “Ninos Frome Shoemaker Levy 9” è un crescendo inquietante, di quelli che scivolano via agli ascoltatori distratti ma non a chi ha una concezione difficile della musica. Ancora più carica di suggestioni nere è “Betti Walking Galaxies”, tra sax anarchico in primo piano e un piccolo mucchio di distorsioni schiacciate sullo sfondo da una batteria che pare indomabile.

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La recensione Comete di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-21 01:00:00

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