Shantih Shantih Ruby 2014 - Rock, Alternativo, Garage

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Pace, letteratura e belle canzoni

La parola Shantih indica, secondo la religione induista, uno stato di pace interiore e imperturbabilità.
“Shantih Shantih Shantih” sono le parole con cui si chiude “The Waste Land” di T.S. Eliot.
Non definirei “The Waste Land” un'opera che trasmette pace e serenità, e direi che in questa possibile interpretazione ambivalente di tale termine risiedono il fascino, l'intelligenza e l'appropriatezza della scelta del nome da parte del quartetto italo-americano. Una band che dichiara di avere molti libri fra le proprie fonti di ispirazione – e per questo già ci piace – e che fa una musica che infonde tanto benessere quanto inquietudine.
Le due canzoni qui presenti infatti sono modellate con materiale dream pop e aggiunte di tocchi di morbida psichedelia, accenni country e sbavature garage, con le melodie e le armonie vocali che alternano momenti di dolcezza quasi eterea a scavi nel torbido alla Nico, e i testi come racconti minimalisti che parlano di solitudine, bellezza che sfiorisce e angeli che perdono le ali.
Vogliamo decisamente “qualcos'altro da bere” ma soprattutto qualcos'altro da ascoltare, al più presto, grazie.

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La recensione Ruby di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-18 09:00:00

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