Baseball Gregg Baseball Gregg 2014 - Pop, Surf

Disco della settimana Baseball Gregg precedente precedente

Una cassetta stretta nella mano che fa ciao all’aereo che decolla e sei canzoni-foto ricordo di una bella amicizia

I tempi del bedroom pop sono morti e sepolti, eppure ogni tanto arriva qualche disco che riporta alla mente quell’intimità indolente che si portava via pomeriggi interi. Un disco che guarda caso non è mai entrato in una sala di registrazione ed è nato, assieme ad una bella amicizia, in Via Zamboni, a Bologna: Samuel Charles Regan (già nei Satan Wriders) e Luca Lovisetto (già negli Absolut Red) si ritrovano a scrivere e registrare delle canzoni che funzionino da foto ricordo dell’anno di amicizia appena passato, e che verranno chiuse due notti prima che Sam torni in America. Una band, insomma, nata con la consapevolezza di doversi separare poco dopo, con una cassetta stretta nella mano che fa ciao all’aereo che decolla. 

È questo senso di lontananza misto a dolcezza che fa sì che l’album d’esordio dei Baseball Gregg sia uno di quei dischi fedeli e destinati a far compagnia mese dopo mese con la stessa naturalezza di un’amicizia. Metà cantate da Luca e metà da Sam, le canzoni verranno suonate dal vivo da persone diverse e con l’oceano di mezzo, ma conserveranno sempre quelle venature garage, surf e indierock ricoperte da una certa lucida svagatezza dalla quale non si scappa; quasi un invito a cogliere l’attimo, a divertirsi senza pensarci troppo su (che tanto di spazio per rimuginare ce ne sarà, dopo) e a godersi i momenti felici che ci sono.
Se avesse una bussola, questo pop dagli occhi felici punterebbe dritto verso Athens, città che ha dato i natali a moltissimi esperimenti pop che hanno fatto la storia (il collettivo Elephant 6 e i R.E.M., solo per citarne alcuni) e che è stata anche base della Asaurus Records, dei compianti Pants Yell! e soprattutto di Bradford Cox, che con il suo progetto solista Atlas Sound ha dato forme e colori a quella spinta vitale che in molti faticano a definire, ma alla quale i Baseball Gregg si avvicinano sempre con naturalezza.
Un debutto breve, caldo e divertente. Uno dei dischi pop dell'anno.

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La recensione Baseball Gregg di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-17 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • Australia 9 anni fa Rispondi

    Splendido! Canzoni scritte benissimo :D