We Are US Our Best Days 2014 - Punk, New-Wave, Indie

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Meno superficiali degli esordi ma un po' anacronistici

We are us, enigmatico duo a cavallo tra la new wave e il punk-rock di ispirazione adolescenziale, in questo lavoro, rispetto a “And this is you”, si scosta lievemente di sonorità, stavolta molto meno superficiale. L’amalgama tra i pezzi ne risulta uniforme, studiata, confermando un accenno di crescita nel progetto.

“My best day” e “The place for us” hanno il classico sound latitante dai primi anni 2000; fratello disconosciuto, poiché più alternativo e dannato, del pop-punk dei Paramore e che potrebbe aspirare alla colonna sonora di qualche telefilm pomeridiano in fascia protetta.
“Knock” è il pezzo più maturo, sperimentale, voce e composizione assumono una luce diversa ed una collocazione decisamente più definita. Stesso discorso vale per la romantica ballad di ispirazione semi-acustica “You were there”.
La cover di “Washer”, infine, è acida e spigolosa. Orfana della voce e della metrica di Brian McMahan, la rivisitazione al femminile potrebbe risultare affascinante, ma nel complesso l’interpretazione assume un retrogusto troppo aggressivo e sbrigativo rispetto all’originale.

I We are us devono trovare una collocazione all’interno dell’universo. Arrivati a questo punto potrebbero azzardare un po’ di più nella sperimentazione e buttarsi definitivamente nello shoegaze spinto, senza dover strizzare l’occhio a sonorità decisamente superate e anacronistiche.

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La recensione Our Best Days di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-13 08:00:00

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