Orelle Primulae Radix 2015 - Cantautoriale, Rock, Jazz

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Un disco che lascia grandi speranze per un futuro più roseo, come la primula prelude all’arrivo della primavera, tra rock, jazz, pop, archi e cantautorato.

La primula si chiama così perché è il primo fiore a comparire appena sparisce la neve dai prati e il paesaggio comincia a vestirsi di primavera. È il punto di passaggio dal freddo, dalla neve e dalla pioggia al sole temperato di primavera, all’annuncio della bella stagione e della fioritura di tutti gli altri fiori. È premessa di grandi speranze.
Orelle, oltre ad essere un comune francese della Savoia di pochissimi abitanti, è anche lo pseudonimo di Elisabetta Pasquale, cantautrice pugliese che esordisce con il suo ep “Primulae Radix”, un disco che, proprio come la primula, lascia grandi speranze per un futuro ancora più fiorito.

Il mix nel disco è perfetto. C’è di tutto e tutto si fonde alla perfezione negli arrangiamenti e nelle scelte musicali e vocali: armonia ed equilibrio tra rock, cantautorato, elettronica, archi, ondate di jazz e pennellate che hanno un sapore pop. Orelle canta, suona la chitarra, il basso e il contrabasso, come se ci fosse bisogno di un’ulteriore nota di merito.
“Ipotesi plausibile” ha lo stile della Carmen Consoli di “Venere”, con quell’alternanza poderosa tra quiete e tempesta, violino e martellate, eleganza e trasgressività. Poi dalla Sicilia si arriva direttamente in Gran Bretagna con “Perfect Thought”, e si potrebbe osare dicendo che abbiamo trovato la PJ Harvey nostrana. Non esagererò, ma la chiusura del brano è indizio di grandi capacità vocali che penetrano direttamente nel torace. Ascoltare per credere. Una delle migliori in assoluto. “Incantevole” sorprende per l’emergere del jazz dopo un inizio tra rock ed elettronica. “Apex” invece è semi-strumentale, chiude il disco, qui la voce è solo un lieve accompagnamento delle melodie, si fonde alla musica e diventa un’unica cosa con quella.

In “Primulae Radix” è quasi tutto perfetto. Ci sono le piccole imperfezioni dell’esordio, tipo in “Caos” convincono più le parole e gli arrangiamenti dello stile vocale, ma quando il livello è così alto ai difetti non si fa più tanto caso. Speriamo che questo lavoro sia davvero la primula che prelude allo sbocciare della primavera.

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La recensione Primulae Radix di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-08 08:15:00

COMMENTI (1)

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  • santisigiorgio 9 anni fa Rispondi

    Disco meraviglioso, uno dei migliori acquisti del 2015