The Shalalalas There are 3 las in Shalalalas 2015 - Lo-Fi, Indie, Folk

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The Shalalalas hanno dato un’occhiata fuori e ci hanno portato le fotografie di un viaggio meraviglioso.

Lui e lei. Lei una voce pura, versatile e a tratti ammicante, lui è lì che le tiene la mano e l’accompagna con sicurezza in uno sterminato prato pieno di fiori di ogni genere, baciati da un tiepido sole di inizio estate e da una piacevole brezza che smuove i capelli e chiude un quadro perfetto di armonia e felicità con il mondo circostante. The Shalalalas hanno sintetizzato un vero e proprio antidepressivo, un blister di 13 tracce da buttar giù senza pensarci due volte e che sfida qualsiasi nichilista a rimanere tale. Il respiro di questo disco è decisamente internazionale; a partire dai testi, fino alle scelte melodiche. Lla pronuncia inglese è a dir poco perfetta, l’Italia è solo scritta sulle carte d’identità di questo magico duo. Guardano decisamente oltre i nostri confini, all’estero ce li apprezzano e tra qualche giorno suoneranno anche al Primavera Sound a Barcellona.

Qui siamo ai livelli degli She & Him ma più sognanti e istintivi, liberi dagli stereotipi su cui i gruppi indie-pop hanno sempre marciato. Oltre ad intimiste e spensierate atmosfere semi-acustiche, potenzialmente pericolose e classificabili come semplici “chitarrini”, l’accostamento al violino dona quel ricordo di folk old school che fa trasparire ricercatezza e consapevolezza di quello che si sta suonando. È in pezzi decisamente easy listening e disimpegnati come “Dust”e “Just for fun” che se ne ha la lampante dimostrazione, acquistano un senso di genuinità e unicità rari da percepire in altri lavori rappresentativi del genere, in cui spesso, diciamoci la verità, ci si sente costantemente presi in giro in ogni singola traccia. Questa consapevolezza diventa arte quando l’umore cambia in “Car Alarms” e “Me and Terry”, due ballad malinconiche pregne d’amore; la prima nebbiosa e cristallina, la seconda avvolgente e ondeggiante nel duetto continuo in cui le voci si fondono sfociando nel solo di armonica e clarinetto che sembra esserne la continuazione.

La tracklist si chiude con “8/11”, masterpiece dell’album in cui i ruoli si capovolgono e stavolta tocca a lei accompagnare sussurrando lui e la sua voce graffiante e quasi in antitesi con i dolcissimi archi (stavolta c’è anche un violoncello).
The Shalalalas hanno dato un’occhiata fuori e ci hanno portato le fotografie di un viaggio meraviglioso.

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La recensione There are 3 las in Shalalalas di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-20 09:00:00

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