Skagnozzi demo 2003 - Ska, Reggae

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Gli Skagnozzi dalla Toscana si presentano con una copertina che già fa intendere la serietà e l’impegno della musica contenuta nel demo, con addirittura un membro che mostra, vera o finta, una capigliatura degna del reverendo Lovejoy dei Simpson.

E lo spettacolo si apre subito con una canzone leggera leggera, come neanche l’elio nei palloncini sa essere, “La rana matta”, storiella di una piccola ranocchia e della sua timidezza nei confronti dell’amato, ritrosia che la paralizza e non le permette di saltare - inutile dirvi che alla fine il potere salvifico dello ska non manca di risolvere il tutto. Dite che il testo di questa canzone sembra anche troppo leggero? Forse è cosi.

La cover di Paolo Conte che segna il proseguo del disco, “Via con me”, non è male; magari è una canzone che ormai si può annoverare nei classici delle cover, e certo è che alcuni coretti sarebbero da rivedere, ma nel complesso ben si adatta ad esser proposta secondo standard ska. “Dresda”, un bel pezzo sull’immigrazione, non senza dell’ironia anche tagliente, e “La bella bimba”, altra traccia disimpegnata sul ricordo di una scatenata moonstomper, chiudono un piccolo disco decisamente onesto.

Piacevoli in fondo questi Skagnozzi, rilassati nel proporre musica da festa, come tutto lo ska del resto, niente che richieda immensa concentrazione, anzi. Ma ancora qualcosa non quadra, qualcosa di sfuggevole che limita questo lavoro; forse la leggerezza dei brani - alle volte quasi imbarazzante, ma non certo una stranezza nel genere - o forse un’eccessiva semplicità nel sound. Fatto sta che il disco scorre con facilità, ma lascia poco dietro di sé. Ed è un effetto strano, perché i Nostri - sia chiaro - se la cavano egregiamente, ma proprio i brani mancano di mordente. Già, dev’essere quello il problema, perché il resto è tutto come ci si aspetta, già scritto e sentito ma non per questo spiacevole (un po’ come per la pizza).

Quindi direi che il songwriting è da migliorare, magari con un po’ di quell’umore acido e quel gusto dell’assurdo che si intravedono in “Dresda”. E poi si vedrà se questi Skagnozzi hanno la stoffa per sbancare davvero. Bicchiere mezzo pieno.

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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-25 00:00:00

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