I/O s/t 2003 - Sperimentale, Jazz

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Che fosse un prodotto musicalmente anomalo l’avevo intuito dalla confezione – cui tendo a dare estrema importanza – ma sino a che punto potesse esserlo proprio non lo avrei mai immaginato. In verità prima di infilare il cd nel lettore avevo dato per scontato che sarei stata sul punto di ascoltare della musica elettronica, ingannata da una copertina uniformemente nera con qualche alieno carattere in bianco di difficile decifrazione. Decisamente mi ero sbagliata.

Per sessanta minuti si susseguono suoni schizzati, lugubri, di cui non sempre è facilmente riconoscibile l’origine, e silenzi ansiogeni assembrati con casualità… Volontarietà?

Si direbbe che la principale fonte d’ispirazione sia proprio l’improvvisazione – come del resto loro stessi dichiarano all’interno della copertina - con un conseguente “work in progress” votato al raggiungimento dell’intesa tra i suoni o più semplicemente allo studio della loro interazione, il tutto ripreso in diretta.

Il risultato è la totale destrutturazione della musica, l’assoluta assenza di melodie, la violazione di ogni “forma canzone”, ed un continuo crescendo di tensione nell’attesa che quanto generato dagli “strumenti” ottenga la sintonia che l’ascoltatore si aspetta ma che non necessariamente coincide con l’obiettivo dell’esecutore.

Difficile catalogare una produzione come questa, che potrebbe esulare anche dal mero campo musicale per rientrare in un’altrimenti astratta forma artistica; ancora più difficile darne una valutazione, che può essere lasciata, in questo caso più che mai, all’esclusivo gusto personale.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-03-02 00:00:00

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