Dancing Crap Cut It Out 2015 - Punk, Indie, Alternativo

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La bellezza nello sbagliare: un disco che riesce a stupirti quando credi di aver capito tutto.

Cercare di inserire i Dancing Crap in un genere preciso sarebbe sbagliato e non darebbe giustizia al loro disco d’esordio. L’aspetto davvero interessante dell’album “Cut it out” è proprio questo: riesce a stupirti quando credi di aver capito tutto.
Dopo “The Sick Ones” e “Burned Down City Soul”, sembrano il solito gruppo hard rock che, seppur con ottimi risultati, sai già come continuerà. E invece ti sbagli.
Lo dimostra l’intro di “Sam” che, sporcato da trame psichedeliche, testimonia la malleabilità del gruppo. O ancora “Strange kind of connections”, che manifesta un’autoironia sincera e per nulla scontata.
Ulteriore conferma, l’intro elettronico di “Needless”. Stiamo parlando di un altro disco giusto? No, sbagliato anche stavolta.
Poi il gran finale: “Morbid Mary”. La melodia iniziale ricorda l’eleganza di Frank Sinatra, mischiata poi con il metallo di Ozzy Osbourne. Un’unione di generi che vuole prendere il meglio da ambo le parti.

La capacità di fondere generi differenti, facendoli propri e mantenendo un’identità precisa, è sicuramente il valore aggiunto dei Dancing Crap. La voglia di battere sentieri disconnessi, nel tentativo di trovare un linguaggio universale, è l’obiettivo dichiarato del gruppo. Ed è giusto che sia così. Noi gli facciamo i migliori auguri per questa ricerca, aspettando di sentire nuovi suoni, aspettando di provare nuove emozioni.

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La recensione Cut It Out di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-26 00:00:00

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