Compilation Panc records compilation 2003 - Rock, Punk, Indie

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La Panc è una piccola etichetta nata da poco che si focalizza sulle proposte musicali orbitanti intorno al punk di matrice pop ed emo. La prima release è proprio questa compilation omonima che raggruppa una grossa fetta di gruppi stranieri (provenienti per lo più dagli States) insieme ad un pugno di italiani. Alcuni dei nomi sono già molto conosciuti - vedi gli Electric Frankenstein o i Teen Idols - e la loro presenza contribuisce ad alzare il livello medio della raccolta.

I primi connazionali a sfilare sono i MrsFletcher, coautori tra l’altro di uno split con i May I Refuse appena pubblicato dalla stessa Panc, la cui “Tonight. The last one” rallenta l’irruente partenza punk del disco, aggiungendo una dimensione più rilassata al sound complessivo. Seguono i Friday Star, che si presentano con una azzeccata “Far from home (Close to you)” (che par uscita proprio da un telefilm adolescenziale made in U.S.A.) e altro non é che una riconferma del loro status assolutamente internazionale. I già citati May I Refuse con “Wax house” si spostano sul versante più melodico e tradizionale, mentre i Madbones, pur non rinnegando affatto la melodia, riportano la palla in zone più cariche, giocandosi con forza i primi posti del torneo. Dai For Mistake arriva una bella canzone dai tratti scuri e melanconici ad anticipare l’ingresso di The Bigoz Quartet che provvedono a chiudere la sfilata delle band italiane con una traccia classicamente pop-punk.

Per gli stranieri si spazia dall’emo-core dei Waterdown all’approccio più lo-fi degli Electric Frankenstein, per arrivare alle gemme di punk melodico di band come i tedeschi Pyrogenesis (da ascoltare la loro “Don’t you say maybe”, non a caso la opener), il tutto volto a confezionare una manciata di canzoni che non possono non soddisfare gli emo-kids sparsi qua e là nella penisola.

L’intero lavoro, in definitiva, mantiene alta la bandiera dell’orecchiabilità, oltre che quella della qualità, e le tracce si amalgamano a dovere senza sembrare tutte uguali grazie a quel minimo di varietà che non dovrebbe mai mancare. Il cd, infatti, é realizzato con i dovuti crismi e non si può non riconoscerlo; se invece si volesse indicare un limite all’operazione è - chiaramente - relativo al genere stesso proposto, che potrebbe far storcere il naso a molti di quelli che, oramai, non sono più teen.

A parte tutto, se vi piacciono i confetti, qui ne troverete a manciate variopinte. A voi la scelta, senza troppi pregiudizi di sorta.

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La recensione Panc records compilation di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-03-22 00:00:00

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