UBBA + BOND + FRA Pastelli 2015 - Cantautoriale, Indie, Alternativo

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Qualunque sia la vostra posizione, un disco animato da un forte spirito jazz.

Ubba + Bond è uno dei progetti più particolari presenti su suolo nazionale. Si definiscono un duo ad espansione modulare, ma l’idea di partenza è in realtà molto banale: registrare delle jam. Dei due autori poco si sa, Ubba è un cantautore che ha registrato l’ultimo album solista nel 2005, Bond un fonico. La caratteristiche fondamentale dei loro lavori è il sapersi porre in secondo piano, l’assecondare il volere del terzo membro, il componente mobile che è ospite della loro mansarda-salaprova. Questi lavori non sono stati progettati, studiati a tavolino ma sono la rappresentazione sensibile e anzi udibile di un incontro, e ogni incontro è vissuto illuministicamente dal duo come possibilità per ampliare il proprio repertorio, per vagabondare in orizzonti musicali non ancora conosciuti. Guidati da un ospite luminare, l’unica legge davvero riscontrabile in questo sistema è quella del “vedere come vadano le cose”. Tutto scorre insomma, i musicisti così come gli strumenti, che passano di mano in mano lasciando spazio anche a stoviglie, pentolame e attrezzi di vario genere adoperati con un fine non esattamente intrinseco alla loro forma d’essere.
L’arte secondo il concetto dadaista quindi, non tanto il prodotto finito quanto l’incontro, il momento e il gesto con cui esso è stato concepito. Un’apparente giustificazione per la poco orecchiabilità dell’album forse, dovuta alla sua troppa sperimentazione o più banalmente per l’assurdità di un ciclo che in questo capitolo non può che toccare il suo apice dato che l’ospite in questione è Francesco De Leo, frontman dell’Officina Della Camomilla. Un capitolo diviso in due parti, "Pastelli", quella più assennata, “radiofonica”, cantata in cui trovano spazio due cover degli autori riarrangiate con un abito nuovo, e "Cera" quella più sincera, l’estratto finale dei tre giorni passati dai tre in casa a suonare. I segmenti più rappresentativi della così detta jam.
Riproduzione musicale della storpiata voce di De Leo e melodia cacofonica per alcuni, gradevole lounge da fase REM per altri. Qualunque sia la vostra posizione, un disco animato da un forte spirito jazz.

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La recensione Pastelli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-14 00:00:00

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