Blueprint Hello Jesus 2004 - Noise, Hardcore, Alternativo

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Non dovrebbero volerci più di dieci parole, non dovrebbe servire analizzare e segmentare, sperticando una sequela di referenti, per descrivere il contenuto di Hello Jesus. Sarebbe invece il caso di dire: fidatevi, tirate fuori il fatidico gettone e contattate la band per farvi spedire il disco, perché questa piccola gemma di post-rock suona meravigliosamente bene. Ma la fiducia, si sa, non è cosa che si accorda facilmente, e già che siamo qui, tanto vale mettere in fila qualche proposizione per questi cinque talentuosi ragazzi romani.

Le coordinate di base sono quelle dei Mogwai più essenziali ed acustici di Come On Die Young, incrociati con la ridondante drammatica psichedelia dei Godspeed You! Black Emperor. La caratteristica dei Blueprint è tuttavia quella di privilegiare la semplicità e la cristallina chiarezza della trama chitarristica: ne escono così elegantemente tratteggiati dei quadretti delicati ed emotivi, colorati con la tavolozza degli umori della serenità e della malinconia, come polaroid di vacanze passate. L’atmosfera è di edulcorata tristezza, sognante, intimista e, a differenza di altre opere che attingono dallo stesso vocabolario espressivo, non assume mai una luce sinistra né cede alla rabbia catartica della distorsione.

L’impressione acustica è di snellezza e fluidità, con l’impianto ritmico in grande evidenza e con synth aerodinamici che spazzano i brani, sostituendo con un vento impetuoso gli ingombranti orchestrali dei G.Y.B.E. (l’arabeggiante title track) ed aprendo al rumore quando serve ispessire il suono (la chiusura di “Satellite”). “08-2001” è, in perfetto stile Giardini di Mirò, l’unica traccia cantata (in italiano).

La produzione tecnica, curata da Massimo Sartor (ex One Dimensional Man), è eccellente: la singola pennata è perfettamente individuabile, ogni nota si staglia con tutta la sua significanza, e quel rullante, così risonante, è una vera goduria per l’orecchio. Il packaging è come il disco: emozionate, e bello della sua semplicità.

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La recensione Hello Jesus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-05-28 00:00:00

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