Marylebone s.t. 1998 - Rock, Psichedelia, Noise

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I romani Marylebone si propongono come gruppo di rock sonico: nonostante questo, non aspettatevi chitarre alla Sonic Youth nè accordature particolari, i riferimenti più vicini, almeno per la parte strumentale, sembrano essere psichedelia e grunge. Di certo non manca l'energia, che emerge già dal primo brano, "Marylebone", ipnotico nell'incedere delle chitarre (molto seventies), ispirazione vicina alle sonorità dei norvegesi Motorpsycho. La voce di Francesco, dalle sfumature dark, è funzionale al brano, anche se le grida tradiscono un po' troppo assidui ascolti dei Marlene Kuntz. La sensazione che si ha proseguendo l'ascolto è che il gruppo si inceppi di tanto in tanto nel tentativo di mettere troppa carne al fuoco. La corrente funziona a momenti alterni, alcuni stacchi strumentali sono pregevoli (la parte centrale di "Tre"), altri un po' prolissi. Non si salva un brano come "Spherica", con un suono piuttosto datato ed elementare ed una prova vocale decisamente piatta, funziona invece la vocalità espressiva e "malata" di "Fil di Ferro". I Marylebone hanno buone possibiltà di sviluppo, a patto di snellire e compattare gli arrangiamenti e, ma questo è solo il mio modesto parere, insistere sulle atmosfere hard-psichedeliche del primo brano.

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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-07-22 00:00:00

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